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Piano Juncker, un miliardo per le PMI italiane

di Barbara Weisz

22 Dicembre 2015 15:10

Parte il Piano Juncker in Italia: prestiti con garanzia CDP e controgaranzia europea per gli investimenti delle PMI, programma "2i per l’Impresa - Innovazione & Internazionalizzazione".

Un miliardo di euro per l’accesso al credito delle PMI, attraverso prestiti garantiti da SACE e CDP (Cassa Depositi e Prestiti) con la contro-garanzia del Piano Juncker, il programma europeo a sostegno di innovazione e internazionalizzazione: sono i termini di un protocollo d’intesa firmato da ministero dell’Economia e delle Finanze, CDP, SACE e ABI (associazione banche italiane), che di fatto rappresenta il primo programma italiano nell’ambito del piano europeo per la crescita delle imprese siglato nel luglio scorso. In pratica, le banche propongono alle PMI un prodotto chiamato “2i per l’Impresa – Innovazione & Internazionalizzazione“, che consiste appunto in un finanziamento a condizioni vantaggiose.

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Il protocollo d’intesa è stato firmato alla presenza del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, lo scorso 21 dicembre, da Vincenzo La Via, direttore generale del Dipartimento del Tesoro, Fabio Gallia, amministratore delegato di Cdp, Giovanni Castellaneta, presidente SACE, Giovanni Sabatini, direttore generale dell’ABI, e fa seguito ai due contratti di garanzia “InnovFin” e “COSME“, firmati dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI – gruppo BEI). Le condizioni a cui le banche erogheranno i prestiti dovranno tener conto della protezione contro il rischio rappresentata dal sistema di garanzia e contro-garanzia, gli istituti in base all’intesa si impegnano a favorire la diffusione di questo strumento di finanziamento.

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Si stima che attraverso “2i per l’Impresa – Innovazione&Internazionalizzazione” si possano stimolare gli investimenti di circa un migliaio di imprese, PMI e midcap (imprese a media capitalizzazione). In tutto, a disposizione c’è un miliardo di euro: circa 600 attraverso “Innovfin“, contratto di garanzia nell’ambito del programma Horizon 2020, che prevede finanziamento compresi fra 25mila e 7,5 milioni di euro, destinati a PMI fino a 499 dipendenti, per investimenti in ricerca e innovazione. Altri 400 milioni invece riguardano l’accordo COSME, e si ritiene possa finanziare circa 500 imprese.

Come è noto, sia COSME sia InnovFin sono programmi europei per favorire l’accesso al credito delle PMI, in questo caso vengono usati per stimolare gli investimenti in innovazione e internazionalizzazione. Non ci sono al momento dettagli su caratteristiche e funzionamento dei prestiti. L’accordo si inserisce nel piano Juncker firmato a Bruxelles nello scorso mese di luglio, che dovrebbe sbloccare finanziamenti per 315 miliardi di euro, 75 dei quali a favore delle PMI. Il sistema di garanzie che accompagna tutti gli strumenti di finanziamento attivati nell’ambito di questo piano secondo le stime assicurano un effetto moltiplicatore di 1 a 15 (quindi per arrivare a 315 miliardi di prestiti servono 21 miliardi di liquidità).

L’obiettivo è quello di stimolare gli investimenti a medio e lungo termine delle imprese, aiutandole ad agganciare la crescita dopo anni di crisi caratterizzati, fra le altre cose, da una notevole difficoltà, soprattutto da parte delle PMI, a ottenere finanziamenti a supporto di programmi strategici. Un’operazione che impegna le istituzioni comunitarie e quelle dei singoli paesi a stimolare la concessione di prestiti all’economia reale da parte delle banche e la possibilità per le imprese di investire in progetti a lungo termine.

Nell’attesa di conoscere i dettagli del prodotto “2i per l’Impresa – Innovazione&Internazionalizzazione”, il ministro Padoan esprime soddisfazione per l’accordo, sottolinea che

«in questa fase la ripresa degli investimenti consolida la crescita dell’economia e rafforza le prospettive di sviluppo per gli anni successivi», e si augura che le imprese riescano a utilizzare «l’opportunità costituita da questa filiera italiana del credito cui partecipano la Cassa Depositi e Prestiti, SACE e le banche associate all’ABI».

«Il gruppo CDP – afferma Fabio Gallia – conferma il proprio sostegno all’accesso al credito per le piccole e medie imprese, facendo leva sulla collaborazione con BEI e FEI per la prima iniziativa di sistema del piano Juncker in Italia. Siamo fiduciosi che quest’accordo produrrà risultati tangibili in futuro rafforzando l’impegno di CDP nel promuovere la crescita dell’imprenditoria italiana».

Infine il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, precisa che la firma del protocollo

«si inserisce nella positiva e fattiva collaborazione dell’Associazione bancaria italiana con Cassa depositi e prestiti, già sperimentata con successo nel supporto alle imprese durante la crisi e ora orientata a rafforzare la ripresa, sfruttando tempestivamente e al meglio le potenzialità del Piano Juncker».

“2i per l’impresa”