L'Unione Europea renderà meno rigide le norme per l’accesso ai finanziamenti delle PMI: obiettivo è scongiurare una ulteriore stretta creditizia, fenomeno ben noto anche all'interno dei confini nazionali, e in grado di minare alla base le possibilità di crescita delle aziende e la loro liquidità .
=> Aiuti di Stato alle PMI: via libera dalla UE
Dal prossimo 1 luglio 2014 la Commissione Europea ha previsto che possa essere possibile sostenere con risorse pubbliche una vasta gamma di strumenti finanziari (dalle azioni agli strumenti ibridi) non solamente da parte di PMI in fase di avviamento, ma anche di tutte quelle che impiegano meno di 500 addetti e quelle a media capitalizzazione fino a 1.500 addetti, purché con costi per l'innovazione pari ad almeno un decimo dei costi operativi.
Presentate dal commissario comunitario alla concorrenza, Joaquin Almunia, gli “aiuti di Stato” alle PMI potranno giungere fino a 15 milioni di euro per impresa, contro gli attuali 1,5 milioni di euro all'anno. Gli aiuti dovranno comunque essere giustificati dalle condizioni di mercato e notificati alla Commissione Europea: in cambio, non sarà più previsto alcun tetto annuale, né l'obbligo di affiancare agli aiuti di Stato un co-finanziamento delle imprese con capitali di rischio privati per almeno la metà , nelle aree non assistite da politiche comunitarie di coesione, o per il 30% nelle aree assistite.