La formalizzazione dei requisiti software – 2

di Alessia Valentini

Pubblicato 24 Ottobre 2011
Aggiornato 31 Dicembre 2014 07:49

La raccolta dei requisiti è spesso il tallone d'Achille di un progetto di sviluppo software: le modalità di raccolta e formalizzazione per tradurre le parole in processi e procedure (esempi, casi d'uso entità e processi strutturati come "Volere").

Volere

Un ulteriore tecnica di raccolta dei requisiti software è rappresentata dall ‘ approccio “Volere” nato nel 1995 e diffusosi in modo incrementale fino a diventare un trademark dell ‘ Atlantic Systems Guild (di cui fanno parte gli autori, creatori del sistema stesso Suzanne Robertson and James Robertson e gli altri Tom DeMarco, Peter Hruschka, Tim Lister and Steve McMenami). Oggi, Volere è una collezione di risorse in rete distinte fra corsi, template, documenti, elibri affinché tutti possano imparare ad usare correttamente questo metodo.

Dal momento che l’utilizzatore finale di un software non è mai colui che lo ha scritto, serve un processo multi-disciplinare che fornisca una struttura per organizzarne i requisiti. Il Volere Requirements Specification Template (disponibile solo previo pagamento) collega i requisiti funzionali, non funzionali e i vincoli del Business ai modelli di requisiti e li connette alle specifiche di design. Gli elementi da tenere in considerazione sono:

  1. Processo per la raccolta dei requisiti corretti
  2. Metodi per scoprire i requisiti da tutti gli stakeholders
  3. Metodi per conoscere in che modo la soluzione che si sta configurando combacia adeguatamente alle necessità dell’utente
  4. Abilità di scrivere una specifica dei requisiti completa e non ambigua
  5. Miglioramento delle relazioni fra sviluppatori, clienti e fornitori

La costruzione di una specifica di requisiti consiste in:

  1. Definizione dello scopo dei requisiti e degli obiettivi del progetto
  2. Determinazione dei i principali stakeholders
  3. Identificazione degli eventi del Business e dei casi d’uso
  4. Prototyping del prodotto
  5. Applicazione del template ai casi reali
  6. Definizione dei requisiti funzionali e non funzionali
  7. Determinazione dei “Fit Criteria” per ciascun requisito

Strumenti software

Qualunque tecnica di collezione dei requisiti va adeguatamente supportata da strumenti software che facilitino il passaggio fra il “metalinguaggio” scelto e la formalizzazione, cioè il design vero e proprio orientato al linguaggio di programmazione prescelto. Solo per citare i più famosi, parliamo di Caliber della Borland, Doors e Requisite Pro della Rational oggi IBM, Optimal Trace di Micro Focus, OSRMT che è un progetto open source e Polarion dell’omonima Polarion Software.

Approfondimenti

Per approfondire il concetto iniziale di requisiti software consigliamo la breve presentazione didattica dell’università di Roma Tor Vergata, che spiega in modo chiaro e semplice i concetti principali, le tipologie e i principali problemi connessi all’ambiguità.
Per chi vuole approfondire il sistema Volere consigliamo il libro di Suzanne Robertson, “Mastering the Requirements Process” (workshop collegato: 24-26 Ottobre 2011 a Roma).