PDA in caduta libera

di Alessandra Gualtieri

19 Febbraio 2008 12:45

Tempi duri per i pioneri del mobile computing: le rilevazioni IDC tracciano uno scenario preoccupante per il mercato dei PDA, in attesa di nuovi modelli di business

I PDA sono da sempre stati considerati i “compagni di viaggio” dei professionisti in mobilità, diventando spesso strumenti di lavoro inseparabili per manager e dipendenti IT. Questo, finchè negli ultimi 24 mesi la marcata differenziazione dell’offerta Tlc & Mobile non ha rivoluzionato lo scenario, producendo una fortissima pressione competitiva fra terminali business per il mobile computing.

La conseguenza del proliferare di smartphone, UMPC, MID e simili ha determinato una congiuntura sfavorevole per il segmento PDA che, secondo i dati diffusi nei giorni scorsi da IDC, ha subito un crollo del 53, 2% nell’ultimo trimestre 2007 rispetto all’anno precedente, con appena 683,004 unità vendute.

La flessione rispetto al trimestre precedente è stata “soltanto” del 6%, ma sufficiente a confermare il cambio di rotta nel mercato dei primi dispositivi senza filo per l’ufficio in mobilità.

«L’attenzione degli utenti è sempre più rivolta verso terminali in grado di garantire le stesse prestazioni dei device handheld integrando ulteriori funzionalità», ha sottolineato Ramon Llamas, analista IDC. «Primi fra tutti gli smartphone che possono gestire le informazioni personali e di lavoro ma garantire anche la coperturaradio mobile per le comunicazioni».

L’inversione di tendenza, in realtà, si registra da oltre un anno: nel 2007 le vendite di PDA sono state inferiroi ai 3 milioni, quasi la metà dell’anno precedente (-44,3%). Cosa ci attende ora per il 2008? Secondo IDC il futuro è nelle mani dei primi cinque produttori mondiali: Palm, Hp, Mio, Fujitsu-Siemes e Sharp.

Secondo Llamas, infatti, i vendor stanno attuando delle nuove politiche commerciali, basate su nuovi modelli di business. Questo dovrebbe consentire al settore di assumere caratteristiche meno omogenee, dando così un certo margine di tempo all’industria mobile per definire un nuovo approccio in grado di risollevare le sorti di questo mercato, per quanto la ripresa non potrà che essere a medio e lungo termine.