Preoccupato, soprattutto chi viaggia spesso per lavoro, per i costi dell’uso del telefono cellulare quando si è all’estero. Un’esigenza di cui non si può fare a meno, per mantenere i contatti d’affari me che rappresenta un problema per la maggioranza degli europei. Secondo una recente inchiesta pubblicata dalla Commissione europea e condotta da Eurobarometro risulta che quasi tre quarti (72%) dei residenti nell’Unione europei limita le chiamate in roaming a causa dell’importo troppo elevato.
Non è migliore la percezione degli uteni nei confronti dei costi del roaming per la trasmissione dati, come la navigazione in internet o controllo delle e-mail, anch’essa di fondamentale importanza per i professionisti. Solo un europeo su cinque, fra coloro che utilizzano internet sui cellulare, quindi in mobilità, ritiene equo il prezzo applicato al di fuori della propria nazione d’appartenenza.
Una consapevolezza che modifica il comportamento dei manager in viaggio d’affari nonostante nel tempo siano state messe in atto misure di contenimento dei prezzi. Rispetto al 2006 si registra infatti un generico calo dei costi di roaming.
Nel 2007 sono infatti state messe in atto le prime politiche per porre un tetto massimo alle tariffe praticate dai gestori telefonici in caso di utilizzo del cellulare all’estero, o almeno deli nel 27 paesi dell’Ue. Ulteriori misure sono poi state adottate nel luglio del 2009, imponendo un riduzione dei prezzi sul servizio e vincolandoli a non superare, entro luglio 2011, la soglia dei 35 centesimi al minuto per le chiamate effettutate in roaming e gli 11 centesimi al minuto per quelle ricevute all’estero.
Da luglio 2010 inoltre è in vigore anche il limite per la trasmissione dati all’estero che non deve superare i 50 euro Iva esclusa, con l’obbligo per gli operatori di avvisare gli utenti al raggiungimento dell’80% del limite della fattura del roaming.
Entro giugno di quest’anno è attesa la revisione delle attuali regole in materia – che dovranno essere osservate perlomeno fino a giugno 2012 – da parte della Commissione europea, la quale dovrebbe tenere conto dei risultati ottenuti in questo studio. Nell’ottica di una reale Unione Europea e dell’obiettivo fissato dall’Agenda digitale europea, le tariffe fuori e all’interno della propria nazione dovrebbero essere pressoché equiparate. Questo il traguardo che si intende raggiungere entro il 2015.