Software illegali: un costo per l’economia e l’occupazione

di Andrea Barbieri Carones

Pubblicato 23 Novembre 2011
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

Indagine Microsoft evidenzia che, in Italia, i software illegali provocano un danno all'erario di 1 mld di Euro e migliaia di posti di lavoro persi.

L’utilizzo di software illegali ha un impatto negativo sull’economia di un Paese e  ha dei contraccolpi sull’occupazione. A dirlo è la Microsoft, leader mondiale nella distribuzione di programmmi per pc che dalla pirateria informatica ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. I dati presentati dal gigante guidato da Bill Gates sono emblematici: riferendosi all’Italia, la prima cosa che salta all’occhio è che il danno per l’erario sarebbe di 1 miliardo di Euro l’anno mentre il giro d’affari perso dalle aziende di IT  toccherebbe quota 4 miliardi.

Cifre notevoli, che secondo i guru dell’informatica costerebbero 7.500 posti di lavoro in meno se solo il 10% dell’illegalità in questo settore emergesse. Con i software “taroccati” ne risentirebbe anche la sicurezza delle aziende, soprattutto in un Paese come il nostro dove l’installazione di programmi illegali avrebbe raggiunto il 49% del totale, rispetto a una media europea del 35%. In altre parole: un computer su 2 girerebbe sulla contraffazione.

Ma la pirateria non rappresenta solo un danno per le casse dello Stato o per l’occupazione, visto che il 75% dei casi di virus o malware informatici si installano proprio sui pc con programmi scaricati o comunque non originali. “Senza contare – ha detto Matteo Mille, direttore della Business Unit a tutela del software originale di Microsoft, in occasione di un convegno sul tema – che la propria identità digitale potrebbe essere sottratta da remoto nel 34% dei casi”.

Ed è proprio questa facile violabilità informatica che contribuisce a rendere l’Italia come un Paese non sicuro per gli investimenti dall’estero, come accade del resto – in misura maggiore – nelle economie di Paesi emergenti come Cina, India, Brasile e Russia: in base ai calcoli, se si riuscisse ad abbassare il tasso di pirateria, in 4 anni si potrebbe generare un fatturato aggiuntivo di oltre 100 miliardi di Euro per le aziende, mezzo milione di nuovi posti di lavoro nel comperto dell’IT e più di 20 miliardi di entrate fiscali.

C’è poi la questione relativa ai danni che i software illegali danno ai consumatori: le stime di Microsoft, per cominciare, indicano che i programmi originali hanno delle performance migliori anche perché il 25% dei sistemi operativi pirata sono risultati infetti e non sono in grado di scaricare aggiornamenti. Peggiore – o migliore se invece si ha installato un prodotto originale – è anche la velocità del pc e il risparmio di energia conseguente.

Come in ogni cosa, c’è però il risvolto della medaglia, visto che le aziende – e i privati – che impiegano software illegali risparmiano forti somme di denaro che, in molti casi, possono essere destinati all’assunzione di nuovo personale: uno studio commissionato da Microsoft ed effettuato su aziende situate in America latina, in Europa centrale e orientale e nei Paesi siutati nell’area Asia-Pacifico ha mostrato la somma delle imprese che non pagano i diritti sui programmi risparmiano circa 2,9 miliardi di Euro all’anno.