Tutele contro cambio mansione

Risposta di Barbara Weisz

3 Aprile 2019 11:37

Sonia chiede:

Il datore di lavoro di mio marito (assunto come autista magazziniere) vuole obbligarlo a lavorare come montatore di mobili presso il domicilio dei clienti, senza formazione né nuovo inquadramento o vantaggio economico. Come tutelarsi dalle minacce di licenziamento?

Premesso che per valutare situazioni specifiche – con tutte le variabili in gioco – è consigliabile rivolgersi a un legale, noi possiamo senz’altro fornirle i riferimenti normativi che riguardano il vostro caso.

Il cambio mansione è attuabile, sia restando nello stesso livello di inquadramento professionale sia passando ad uno superiore. In base all’articolo 2103 del codice civile, in questi casi è prevista la formazione, se necessaria. Il mancato adempimento dell’obbligo formativo non determina però la nullità dell’atto di assegnazione delle nuove mansioni. E’ invece un diritto del lavoratore ricevere il trattamento economico corrispondente all’attività svolta.

Diverso è il caso del demansionamento: il Jobs Act, con l’articolo 2 del dlgs 81/2015, ha introdotto elementi di flessibilità, rendendo possibile il passaggio a un livello inferiore, ma solo in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali, o in base a disposizioni specifiche del contratto di lavoro applicato. Se non ricorre nessuna di queste due ipotesi, il demansionamento è nullo.

=> Come contestare il demansionamento

Ripeto: queste sono le regole generali previste dalla disciplina delle mansioni (il riferimento normativo è l’articolo del codice civile sopra riportato). Per decidere se e come muoversi nel caso specifico, è sempre meglio rivolgersi a un avvocato del lavoro oppure a un sindacato.

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