Android è sicuramente il sistema operativo al centro dei rilfettori, di tutti gli appassionati di software e dei professionisti del settore.
A farlo vacillare per la prima volta è l’individuazione di una prima vulnerabilità che, a detta dello scopritore, potrebbe permettere l’installazione di codice malizioso sui dispositivi non protetti da patch.
Nello specifico il ricercatore indipendente che ha per primo individuato il problema si chiama Charlie Miller e la sua scoperta sembra non aver preoccupato Google, che confida nella robustezza dell’intero sistema e della sua architettura a sandbox.
La vulnerabilità è stata individuata sulla versione del sistema operativo presente sui terminali T-Mobile G1 in commercio da pochi giorni, addirittura prima del loro lancio sul mercato.
Sembra che Google non abbia avuto tempo sufficiente per provvedere all’implementazione di una patch e abbia quindi chiesto al ricercatore di non rendere pubblica la notizia per non allarmare gli utenti. Chiaramente Miller ha preferito la strada della condivisione delle informazioni, anche se non ha rivelato alcun dettaglio circa le modalità di utilizzo della falla individuata.
Almeno fino alla prossima patch nessuno conoscerà quindi ulteriori dettagli e ci si dovrà accontentare di sapere che i rischi provengono dal browser web e che potrebbero portare alla installazione di software senza l’intervento dell’utente.