Il rapporto degli Italiani con Mobile Content & Internet

di Marco Mattioli

Pubblicato 5 Agosto 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:56

Il Web sta cambiando la vita di utenti privati e business, modificandone usi e costumi. Ancor più con la crescente fruizione dei contenuti e servizi offerti, grazie all’espansione della connettività  mobile.

Per analizzare e capire meglio la situazione attuale risulta di rilievo il contributo proveniente dal nuovo rapporto dell'Osservatorio Mobile Content & Internet della School of Management del Politecnico di Milano, che propone i risultati ottenuti nel corso dell'edizione 2009 della ricerca.

Lo studio ha individuato tre obiettivi primari:

  • considerare sul piano quantitativo l’andamento del mercato dei Mobile Content, legato in modo particolare ad Internet con i relativi operatori del settore;
  • Indicare le attuali tendenze, unitamente alle possibili evoluzioni;
  • Valutare l’atteggiamento dei consumatori italiani nei confronti del Mobile Content e del Mobile Internet.


Curiosamente, il livello di conoscenza appare piuttosto elevato, in quanto ben oltre il 90% degli Italiani sostiene di essere al corrente delle potenzialità  espresse dal settore mobile in termini di contenuti fruibili attraverso il proprio cellulare, smartphone o palmare. Oltre il 25% dichiara poi di aver acquistato almeno un contenuto nell’arco dell’ultimo anno, individuabile ad esempio tra SMS informativi, sfondi, televoti, giochi e suonerie.

Gli utilizzatori sono stati suddivisi tra coloro che hanno prelevato un contenuto almeno una volta al mese (17%), coloro che hanno effettuato tra 2 e 6 acquisti (25%), quelli che hanno fatto acquisti ripetuti dello stesso tipo di contenuto o servizio (21%) e quelli che hanno fatto solo un paio di acquisti (37%).

E’ in evidente crescita anche l’utilizzo dei terminali mobili per collegarsi al Web, anche se risulta maggiore la percezione di navigazione in “stile desktop” piuttosto che su siti appositamente sviluppati per device mobili.

Il grado di soddisfazione non appare particolarmente elevato, a causa anche dei costi di collegamento ritenuti ancora troppo elevati, specie se rapportati alle prestazioni raggiungibili durante lo svolgimento delle attività  online.