Recentemente è circolata nella rete una mail di SPAM che ha qualcosa di differente dalla quotidiana mole che circola giornalmente, quella, per intenderci, su farmaci particolari e strumenti che garantirebbero altrettanto “particolari” prestazioni nell’ambito che tutti conosciamo.
La mail in questione, non è escluso che qualcuno di voi l’abbia ricevuta, ha qualcosa di particolare e insolito: si tratta infatti di una mail che “minaccia” l’utenza, facendole credere di avere dei dati sul suo conto che potrebbero dimostrare un uso scorretto della Rete e soprattutto del P2P, per “scaricare” e procurarsi materiale illegale in maniera del tutto gratuita.
Ecco il testo della mail in questione:
Gentile Cliente, stiamo eseguendo i dovuti accertamenti sul suo sistema informatico, il suo indirizzo email ci è stato segnalato da terzi come fruitore di materiale P2P scaricato illegalmente dalla Rete. La sua posta elettronica è sotto controllo già da 10gg, la preghiamo pertanto di voler seguire il seguente link (n.d.r. indirizzo rimosso) dove troverà il modulo per dichiarare la sua estraneità alla detenzione di materiale indebitamente contraffatto.Certi di una sua volontaria collaborazione porgiamo
Distinti Saluti
Carlo Montorsini – Assessments Director
Internet VerifyCenter s.p.a 2002-2008
Qualcuno controlla le nostre mail da 10 giorni? Ovviamente non c’è nulla di vero, ma questo penso sia oramai superfluo dirlo, anche se non è mai detto che qualcuno non ci caschi.
Che sia una nuova frontiera dello SPAM? Che sia la nuova tendenza per infastidire le utenze? Io direi che la cosa importa davvero poco, che lo SPAM sia minatorio o che sia riferito a farmaci, o ad azioni finanziarie, a casi di banche o simili, non ha assolutamente importanza. Ciò che conta è il non farsi coinvolgere o spaventare da messaggi del genere.
Come al solito un utente sveglio e accorto non ha problemi a distinguere una mail reale da una inviata appositamente per dare “fastidio”. Come si fa? Mantenendosi informati: chi avesse letto questo articolo e dovesse ricevere quella mail, sicuramente, non cliccherà mai sul link incriminato.