Assegno di Inclusione, webinar formativi del Ministero

di Anna Fabi

Pubblicato 7 Luglio 2023
Aggiornato 19 Dicembre 2023 20:18

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Il Ministero del Lavoro organizza in ciclo di webinar per gestire l'Assegno di Inclusione dal 2024: cosa prevedono e come iscriversi.

I Comuni e gli enti che nel 2024 dovranno gestire le pratiche per l’Assegno di Inclusione hanno a disposizione nuovi strumenti informativi da parte del Ministero del Lavoro.

Dopo che il Decreto Lavoro ha regolamentato il nuovo strumento destinato a prendere il posto del Reddito di Cittadinanza, il Ministero ha avviato una campagna informativa attraverso webinar di formazione a distanza.

Webinar su Assegno di Inclusione

Nel mese di luglio sono previsti cinque webinar, al momento l’unico che prevede ancora posti disponibili è quello di mercoledì 12 luglio. Il calendario proseguirà poi a partire dal mese di settembre. Le lezioni durano tre ore, hanno carattere gratuito, e prevedono informazioni di base sui seguenti elementi:

  • Caratteristiche della misura;
  • Fase transitoria verso l’Assegno di Inclusione;
  • Beneficiari;
  • Requisiti di residenza e soggiorno, economici e patrimoniali;
  • Nuova scala di equivalenza;
  • Elementi che determinano il reddito familiare;
  • I.S.E.E. di riferimento;
  • Presentazione della domanda;
  • Verifica dei requisiti;
  • Patto di attivazione digitale;
  • Determinazione e durata dell’Assegno di Inclusione;
  • Variazioni familiari, reddituali e patrimoniali;
  • Carta di inclusione;
  • Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa;
  • Percorso di attivazione;
  • Tenuti ed esclusi dagli obblighi;
  • Progetti utili alla collettività;
  • Sistema sanzionatorio;
  • Supporto per la Formazione e il Lavoro.

Sul portale del ministero ci sono tutte le indicazioni per l’iscrizione, che deve avvenire entro le ore 15.00 del giorno precedente alla lezione.

AdI dopo RdC: cosa cambia

L’assegno di inclusione, lo ricordiamo, debutterà il primo gennaio 2024. Richiede determinati requisiti di residenza e ISEE, come il reddito di cittadinanza.

Ma la platea è invece ristretta rispetto a quella del RdC. Hanno diritto alla prestazione i nuclei familiari in cui ci sia almeno una persona con le seguenti caratteristiche:

  • disabilità;
  • minorenne;
  • almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.