Licenziamenti nella PA, passato e futuro

di Teresa Barone

25 Gennaio 2016 09:00

I dati sui licenziamenti nel pubblico impiego del 2014 e le novità annunciate dal Ministro Madia.

Ammontano a 227 i dipendenti pubblici licenziati nel 2014. Questo dato, fornito dal Ministero della Pubblica Amministrazione, arriva proprio mentre il Consiglio dei Ministri discute sull’introduzione di norme più severe sul’esonero dall’incarico per gli statali “furbetti”, punibili con il licenziamento in sole 48 ore.

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Nel 2014 sono stati 84 gli statali licenziati a causa di assenze ingiustificate, in pratica il 37% del totale degli esoneri, mentre 72 dipendenti della PA hanno perso il lavoro a causa di reati contro l’amministrazione. Ad aumentare rispetto al 2013, inoltre, sono i licenziamenti causati da una cattiva condotta (63 nel 2014).

Il rapporto dell’Ispettorato ci informa anche riguardo i settori caratterizzati dalla maggioranza dei licenziamenti: primeggia il comparto della scuola, seguito dai Ministeri e dalle agenzie, dalle Asl e dalle aziende ospedaliere, dagli enti pubblici e dalle Università. Fanalino di coda i Comuni, con solo 2 licenziamenti.

La nuova normativa al varo del Governo potrebbe potare ad un aumento del numero degli statali licenziati, proprio in virtù del rafforzamento delle misure e dei controlli. È il Ministro Marianna Madia, intervistata dal Corriere della Sera, a motivare questo indirizzo:

«Lo abbiamo fatto per i casi di truffa con prove assolutamente evidenti. Penso a video e foto che documentino che il lavoratore non è presente in ufficio anche se risulta aver strisciato il badge. In questi casi c’è l’obbligo per il dirigente di allontanare il dipendente entro 48 ore. Se non lo fa, viene a sua volta licenziato e incorre nel reato di omissione di atti d’ufficio».

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