La Corte Costituzionale dichiara illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi dei dipendenti statali stabilito nel 2009 per risanare i conti pubblici.
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Una sentenza che impone al Governo l?apertura di nuovi negoziati per rinnovare i contratti a favore degli statali, sottolineando tuttavia come la normativa non possa avere valore retroattivo (in questo caso ammonterebbe a 35 miliardi di euro la spesa che lo Stato dovrebbe sostenere) ma entrerà a regime a partire dalla pubblicazione della sentenza.
A presentare ricorso contro il blocco contrattuale è stato il sindacato Confsal-Unsa, che ha ottenuto dai Giudici della Consulta la dichiarazione dell?illegittimità dello stop. Ad accogliere positivamente la sentenza è anche la Cils, come traspare dalle parole del segretario generale Annamaria Furlan:
«La sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti pubblici cancella una palese ingiustizia che dura da ben sei anni nei confronti di milioni di lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego. Ma ora non ci sono più alibi e scuse. Dopo questa sentenza sacrosanta e giusta della Corte Costituzionale, speriamo che il Governo sani questo ‘vulnus’ inaccettabile, aprendo subito la trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici, come si fa in tutti i paesi civili del mondo dove lo stato datore di lavoro rinnova i contratti con i propri dipendenti attraverso il dialogo con i sindacati, ricercando il massimo consenso sociale sui provvedimenti di riforma.»