L?INPS potrebbe subentrare alle Asl nella gestione dei controlli sui dipendenti statali che si assentano dal lavoro per malattia. Si tratta di un?ipotesi che porterebbe anche a un risparmio di risorse, tanto che si parla di una spesa dimezzata rispetto a quella sostenuta attualmente dalle aziende sanitarie.
=> Riforma PA e pubblico impiego: nessuno perderà il posto
Ma quali sarebbero i vantaggi i questo passaggio di “consegne? tra le Asl e l?Istituto di Previdenza? Oltre al già citato risparmio economico (le Asl ogni anno spendono circa 70 milioni di euro mentre l?INPS ne impiega 25 milioni per il controllo dei certificati inviati dai dipendenti delle aziende private), aumenterebbe il numero dei certificati verificati limitando i casi di assenteismo tattico.
Di un possibile cambio radicale in materia di controlli sulle assenze per malattia nel pubblico impiego si era già parlato nel corso di un’audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera (annunciato dal sottosegretario per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Angelo Rughetti), e gli stessi medici fiscali dell?INPS hanno recentemente chiesto «l’unificazione dei controlli delle malattie, sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati»: a riportare in evidenza la “questione? è stata, tuttavia, la vicenda degli oltre 800 vigili urbani attivi nella Capitale che, la notte di Capodanno, si sono assentati dal servizio provocando inevitabili disagi e dando vita a numerose polemiche.