La prima rata dell?Imu, in arrivo a giugno, sarà meno salata del previsto: l?acconto dell?imposta municipale sugli immobili sarà infatti calcolato solo con le aliquote base (4 per mille sulla prima casa, 7,6 per mille su tutti gli altri immobili) mentre gli aumenti scatteranno solo a partire dal prossimo dicembre.
Lo afferma un emendamento al decreto fiscale elaborato da Governo, che stabilisce quindi importi meno cari per il primo pagamento dell?Imu fissato per il 18 giugno: i Comuni potranno invece stabilire gli aumenti entro dicembre, e di conseguenza la seconda rata conterrà il conguaglio definitivo. Questa decisione arriva in risposta alla polemica scatenata dai Caf, i centri di assistenza fiscale che hanno palesato evidenti difficoltà nella gestione delle pratiche Imu in concomitanza con il 730.
Fermo restando che il Governo potrà intervenire e ricalcolare le quote a luglio, verificando aliquote e detrazioni, questa variazione al decreto va incontro anche alla maggior parte dei Comuni che non hanno ancora provveduto a deliberare gli aumenti che spettano alle amministrazioni locali.
Questa soluzione è stata presa nel corso di una riunione tra il vice ministro all’Economia, Vittorio Grilli, e i relatori e i capigruppo di maggioranza nelle Commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama. Nel comunicato si legge infatti che:
«Per l’anno 2012 il pagamento della prima rata dell’imposta municipale propria (Imu) è effettuato, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione previste. Dal momento che si tratta del primo anno di introduzione chiediamo che l`acconto da versare entro il 15 di giugno venga pagato applicando il 50% delle aliquote nazionali, uguali per tutti i Comuni. Dopo di che, a dicembre, quando ci sarà il conguaglio, si determinerà l`imposta su quanto determinato dalle singole amministrazioni. In questo modo è possibile assistere tutti, mentre i cittadini possono effettuare i pagamenti senza difficoltà.»
Se la decisione soddisfa i Caf, non si può dire lo stesso dei Comuni, che lamentano ancora una mancanza di liquidità: esemplare il parere di Graziano Delrio, presidente dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani.
«È accettabile solo se viene poi garantita la copertura di liquidità per i comuni. Bisogna tenere presente che esiste un problema di sostenibilità. Per molti comuni, infatti, avere il conguaglio a dicembre potrebbe essere troppo tardi. Credo che nessuno potrà permettersi di non alzare né l’aliquota sulla prima né sulla seconda casa. Ovviamente tutti tendono a non alzare sulla prima: la stangata vera sarà sulla seconda abitazione.»