Big Society, la sfida di Cameron

di Stefano Gorla

27 Giugno 2011 09:00

Big Society è l'idea innovativa su cui è permeato il programma di governo del premier britannico David Cameron, con l'obiettivo di risanare il bilancio pubblico focalizzando l'attenzione sulle iniziative dei cittadini.

In Gran Bretagna il premier Conservatore David Cameron, a capo di una coalizione formata da Conservatori e Liberali, ha impostato un programma di governo imperniato sul concetto di Big Society.

Si tratta di un insieme di misure di austerità volte al risanamento del bilancio pubblico (deficit pubblico 10% e debito pubblico 70% rispetto al Pil) e che vanno ad incidere direttamente sull’organizzazione della PA.

La riduzione delle spese va a colpire i capitoli di spesa del Welfare (-22%), della Difesa (-8%), degli Interni  (-25%), dello Sport (-30%). Nel complesso la spesa pubblica deve passare dal 43% al 38,7% del Pil. L’obiettivo è azzerare il deficit strutturale entro il 2015, una correzione globale da 110-120 miliardi di sterline (circa 125-140 miliardi di euro) di cui 81 miliardi di sterline, tre quarti, sul fronte delle spese.
Si tratta di una strategia che segna un cambio radicale di rotta rispetto ai precedenti governi laburisti. La Big Society non rappresenta un richiamo al principio di sussidiarietà, ma bensì l’indicazione di un percorso liberale di rinascita economica che intende puntare sulla capacità della società di tornare a produrre crescita e valore.

Ecco perchè Cameron si è richiamato allo spirito imprenditoriale di “coloro che fanno, che inventano e che fanno muovere la nostra economia”, di “coloro che si alzano prima dell’alba per pulire le vetrine”, alle “donne che lavorano fino a tardi per far quadrare i conti della loro piccola azienda”, ai “lavoratori che lasciano la sicurezza di un salario mensile per provarci in proprio”.

Il riferimento non è quindi al “Big Business” ma alle capacità di ogni singolo cittadino di cimentarsi con la produzione di ricchezza. La PA è stata interessata in diversi settori anche se in modo contrastante, considerando la stratificazione degli interessi coinvolti.

È così stata annunciata e poi ritirata una radicale riforma del National Health Service che avrebbe dovuto realizzare una eliminazione dell’equivalente delle nostre ASL, sostituendole con nuclei di personale medico e paramedico responsabili del budget. Nell’ambito dell’amministrazione giudiziaria il governo ha dovuto ritirare anche il progetto che consentiva forti riduzioni di pena per gli imputati che confessano pienamente le loro colpe.