Big Society, la sfida di Cameron

di Stefano Gorla

27 Giugno 2011 09:00

Big Society è l'idea innovativa su cui è permeato il programma di governo del premier britannico David Cameron, con l'obiettivo di risanare il bilancio pubblico focalizzando l'attenzione sulle iniziative dei cittadini.

Così Cameron scrivere sull’Observer il 12 febbraio 2011:

«The big society is about changing the way our country is run. No more of a government treating everyone like children who are incapable of taking their own decisions. Instead, let’s treat adults like adults and give them more responsibility over their lives. That’s why, in reality, this is quite different from what politicians have offered in the past. This is not another government initiative it’s about giving you the initiative to take control of your life and work with those around you to improve things. It has the power to transform our country. That’s why the big society is here to stay».

La traduzione è la seguente:

«La Big Society ha a che fare col modo in cui funziona il nostro paese. Niente più governi che trattano i loro cittadini come se fossero bambini, incapaci di prendere delle decisioni. Trattiamo gli adulti da adulti, diamo loro potere e responsabilità sulle proprie vite. Una promessa diversa da quella che i politici hanno fatto in passato. La Big Society non è l’ennesima iniziativa governativa è un’iniziativa per dare alle persone l’iniziativa, per dare loro controllo sulle proprie vite e sul loro lavoro, per dar loro modo di migliorarli. Ha il potere di trasformare il nostro paese, e per questa ragione è un progetto che è qui per restare».

Concretamente questa visione può portare ad una riduzione dell’occupazione pubblica stimata dai laburisti di 400mila unità e ad un aumento consistente dell’outsourcing (che già oggi rappresenta l’8% dell’economia britannica).
 
Cameron si è spinto sino al punto di considerare realizzabile l’e-democracy, ovvero la consultazione dei cittadini attraverso la Rete.
Gli inglesi potranno attraverso Internet sia far sentire il loro parere in qualità di elettori sulle nuove proposte di legge che avanzare petizioni su specifiche materie.

Per quanto attiene all’innovazione tecnologica il Primo Ministro inglese intende rendere la Gran Bretagna «il posto più attrattivo del mondo per chi voglia avviare o investire in aziende tecnologicamente innovative».

Per raggiungere questo scopo il Governo vuole trasformare un’area della periferia di Londra chiamata East End in uno dei “centri tecnologici più grandi al mondo”. Il riferimento è alla Silicon Valley californiana, come riporta l’Independent citando Cameron: «Non stiamo solo andando a sostenere le grandi imprese di oggi, stiamo anche inseguendo le grandi imprese di domani. Siamo fermamente dalla parte della forte crescita, delle imprese altamente innovative del futuro. Non ho dubbi sulla nostra ambizione. Adesso la Silicon Valley è il principale luogo nel mondo per la crescita dell’ hi-tech e dell’ innovazione. Ma non c’è ragione per cui deve essere così predominante».

In sostanza meno Stato, più mercato, più innovazione.