Banca Network Investimenti ha bloccato i conti correnti dei suoi clienti per un mese a partire dal 31 maggio. Lo hanno deciso i commissari straordinari che hanno il controllo dell’istituto grazie all’amministrazione straordinaria stabilita il 14 novembre 2011 con decreto del Ministero dell’Economia e della Finanza emanato su proposta di Banca d’Italia. Il provvedimento, come recita il comunicato stampa, si è reso necessario per fronteggiare le difficoltà della banca entrata in crisi a causa di un mancato aumento di capitale e di contrasti fra i soci, il Gruppo assicurativo Aviva, Banco Popolare, De Agostini e la società di investimenti Sopaf.
In attesa di risolvere queste controversie intanto i conti dei correntisti sono stati congelati: questo significa impossibilità di prelevare contante, pagare le bollette e utilizzare il bancomat. Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum, denuncia l’atteggiamento di Bankitalia come gravemente lesivo degli interessi della clientela. A suo giudizio la Banca centrale è responsabile di aver dato il “via libera alla liquidazione coatta, senza fornire alcuna preventiva comunicazione ai correntisti, lasciandoli in condizione di non poter effettuare alcun tipo di operazione, neanche quelle di base per la sopravvivenza quotidiana, quali prelievi, versamenti, pagamenti di utenze, rate, tasse”.
Va detto comunque che i conti correnti con bancomat e domiciliazione bancaria delle bollette rappresentano soltanto una piccola parte di quelli attivati da Banca Network che ha oltre 2 miliardi di euro in gestione. Tuttavia, la decisione ha un impatto soprattutto sui risparmiatori in possesso di un unico conto su cui viene accreditato stipendio o pensione.
In ogni caso, il timore più grande è quello di perdere completamente i propri risparmi. Per il momento sono in corso trattative con la cordata costituita da Consultinvest Sim e del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna, interessati ad acquisire l’uno la rete dei promotori finanziari e l’altro conti correnti e depositi titoli della clientela. A rischio sono anche decine di posti di lavoro dei dipendenti.