Il 2012 sarà anche l’anno della lotta all’evasione fiscale, che in Italia toccherebbe la cifra di 120-130 miliardi di euro l’anno, come affermato da Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate che oggi è stato ascoltato dalla commissione Finanze della Camera.
Una cifra notevole che potrebbe scendere già nel 2012 con il recupero di 13 miliardi (contro i 12,7 del 2011) attraverso l’attività dell’agenzia e della Guarda di Finanza anche se il meccanismo va rivisto, soprattutto per quanto riguarda le leggi. “La normativa ha visto l’accumulo di disposizioni che hanno favorito la proliferazione delle agevolazioni fiscali, alcune delle quali sono decisamente superate e controproducenti, visto il cambiamento della società e dell’economia italiana. Intanto, da quando sono direttore abbiamo recuperato più di 40 miliardi di euro a tutto vantaggio del contribuente” spiega il manager. “E questi soldi, nonostante si pensi il contrario, molto spesso provengono non da persone oneste ma da evasori recidivi”.
Tuttavia, Befera auspica nuovi interventi del Parlamento per regolare la fiscalità in Italia anche se l’amministrazione sta lavorando al nuovo redditometro, che si trasformerà in uno strumento in più in mano allo Stato per recuperare il denaro evaso andando a colpire soprattutto le persone fisiche e non solo le imprese. “Per arrivare a un fisco equo e onesto con i cittadini – prosegue – occorre una legislazione semplice, che facilitino la comprensione da parte dei contribuenti e una semplificazione degli adempimenti”.
Riguardo poi ai controlli fiscali, l’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è quello di fare in modo che la lotta all’evasione sia un obiettivo condiviso della società civile e che non siano più viste come un’intromissione dello Stato nelle proprie tasche, ma siano accettate come tutte le altre forme di controllo. “Mi aspetto – ha aggiunto – quell’evoluzione culturale che appartiene a tanti, ma non appartiene a tutti” .
E a chi dice l’agenzia ha cacciato dai porti italiani le barche di cittadini onesti risponde dicendo che “la realtà non è questa: le barche e le auto di lusso sono state portate via a chi evadeva, non ai cittadini onesti”. Riguardo l’attività di Equitalia, di cui Attilio Befera è direttore, il manager afferma che “abbiamo fatto sicuramente una serie di errori, ma limitati: rispetto a un totale di cartelle inviate che va dagli 8 ai 10 milioni i casi sbagliati sono 1.000-2.000”.