Confindustria: Italia – Brasile, la partita del commercio estero, tra dazi e investimenti

di Emanuele Menietti

11 Novembre 2009 16:00

Nuovi investimenti e riduzione dei dazi sono stati i temi al centro del confronto tra Italia e Brasile nel corso della recente missione organizzata da Confindustria, Ice, Abi e Governo italiano

Incrementare gli investimenti e accrescere la presenza delle imprese italiane nel paese. Sono questi gli obiettivi per il Brasile cui punta Confindustria per dar vita a nuove opportunità di business in parte dell’America del Sud. La conferma è giunta direttamente da Anna Marcegaglia, che nella giornata di ieri ha lasciato San Paolo dopo aver portato a termine una importante missione per conto degli industriali italiani supportata anche dal governo italiano.

L’iniziativa rientra in una serie di manovre di avvicinamento tra il Brasile e l’Italia per la messa a punto di un’intesa di lungo periodo tra i due paesi. Salvo cambiamenti di programma, l’accordo dovrebbe interessare le industrie italiane e la possibilità di partecipare all’ampio piano di investimenti programmato dal paese sudamericano per ospitare i Mondiali di calcio e i Giochi Olimpici. Per gli eventi sportivi, il Brasile investirà circa 70 miliardi di Euro, che si andranno ad aggiungere agli altri 190 miliardi messi in campo per la realizzazione di un’ampia serie di infrastrutture nel paese.

Un’altra intesa potrebbe portare, invece, a una sensibile riduzione degli attuali dazi imposti dal Brasile, che non facilitano l’esportazione italiana nella zona. Il tema è stato dibattuto a lungo nel corso della missione realizzata da Confindustria, Abi, Ice e Governo e ha contribuito a stimolare alcune caute aperture da parte di Lula, ma il processo verso l’abolizione o la modifica dei dazi sarà probabilmente lunga. La proposta è legata alla revisione degli attuali accordi del Doha Round o ad una sensibile riduzione dei tempi per l’intesa tra Unione Europea e Mercato Comune del Sud (Mercosur).

Percorsi percorribili, ma irti di incognite e difficoltà che potrebbero allungare sensibilmente i tempi per la revisione degli attuali dazi. E proprio per questo motivo, secondo alcune indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore, negli ambienti brasiliani si starebbe pensando all’adozione di misure dirette su singoli settori commerciali o a una serie di accordi bilaterali tra Unione Europea e Brasile per sbloccare con maggiore rapidità la delicata questione. Secondo il viceministro Adolfo Urso, gli accordi settoriali potrebbero inizialmente interessare l’auto e l’indotto, portando i dazi dall’attuale 35% al 9%.

Sempre sul fronte del commercio estero, Anna Marcegaglia ha confermato l’imminente apertura di una nuova sede di Confindustria a San Paolo. La nuova realtà si andrà ad affiancare agli uffici già aperti e dediti ai rapporti commerciali tra Italia e Brasile della confederazione e della Federazione delle Industrie di Stato di San Paolo.

«Nell’anno prossimo vorremmo raddoppiare gli scambi e triplicare gli investimenti» ha dichiarato Anna Marcegaglia a margine dei numerosi incontri realizzati dalle imprese italiane in Brasile. Circa 400 imprenditori, in rappresentanza di oltre 200 aziende, si sono confrontati con 500 imprenditori brasiliani avviando contatti o finalizzando accordi per importanti investimenti. Telecom Italia, per esempio, ha confermato l’intenzione di investire circa 2,6 miliardi di Euro nel corso dei prossimi anni, mentre Pirelli metterà in campo nuove risorse per la realizzazione di un polo tecnologico nel paese. Altri accordi hanno interessato società come Fincantieri, Impregilo ed Enel.

La missione in Brasile rientra nella serie di iniziative messe in campo dal sistema produttivo e istituzionale italiano per rilanciare i rapporti commerciali con l’estero e in particolare nell’America del Sud.