Grazie agli incentivi statali e a una prima timida ripresa dell’economia, il mercato dell’auto in Europa ha fatto registrare nel corso degli ultimi mesi una buona serie di dati positivi. Stando alle rilevazioni dell’European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA), nel mese di ottobre il numero di immatricolazioni è aumentato di 11,2 punti percentuali rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Un dato incoraggiante per un settore sferzato da subito dai venti gelidi della crisi e alla ricerca di nuove soluzioni industriali e commerciali per mantenersi vitale.
Secondo ACEA [pdf], tra il mese di gennaio e il mese di ottobre le immatricolazioni avrebbero subito una flessione pari al 5% e si sarebbero attestate intorno ai 12,2 milioni di unità. Una situazione sicuramente migliore rispetto a quella registrata nell’ottobre di un anno fa, quando l’Associazione aveva calcolato una flessione su base annua nelle immatricolazioni di nuove vetture pari a oltre 14,4 punti percentuali.
I dati riferiti al mese di ottobre di quest’anno mettono in evidenza una sensibile differenza tra le aree maggiormente sviluppate dell’Unione e i paesi in via di sviluppo. Nell’Europa occidentale le immatricolazioni hanno fatto registrare un aumento pari al 15,8%, mentre negli Stati da poco membri dell’Unione Europea il dato è fortemente negativo ed attestato intorno ai -36,6 punti percentuali.
Nell’area dell’Europa dell’Ovest, le immatricolazioni nel mese di ottobre sono state pari a 1,2 milioni di unità grazie agli incentivi statali. In Italia il numero di immatricolazioni su base annua è aumentato del 15,7%, mentre in Gran Bretagna del 31,6% e in Spagna del 26,4%. Dati superiori anche per la Germania e la Francia, rispettivamente a quota 24,1% e 20,3%. Prestazioni contenute per il Portogallo (+3,5%) e per l’Austria (+2,7), dove le flessioni lo scorso anno avevano assunto sfumature meno negative. I dati riferiti ai primi dieci mesi del 2009 evidenziano un aumento sostenuto delle immatricolazioni in Germania (+25,9%) e contenuto in Francia e Austria rispettivamente a +4,2% e +6,3%. Sensibile la riduzione in Spagna -24,4% e nel Regno Unito -12,3%, mentre l’Italia fa registrare una contrazione contenuta intorno ai 3,9 punti percentuali.
Gli Stati membri da poco tempo o ancora in via di sviluppo hanno fatto registrare prestazioni meno incoraggianti, a dimostrazione degli effetti della crisi sulle loro economie meno solide. A parte l’incoraggiante +8,8% della Repubblica Ceca, i dati sulle immatricolazioni negli altri paesi sono all’insegna del meno e oscillano tra il -8,4% della Polonia e i -81,6 punti percentuali della Lettonia. Tra gennaio e settembre dell’anno in corso, il declino è stato pari al 29,6% con una progressiva espansione solamente in Slovacchia (13,5%), Repubblica Ceca (8,1%) e Polonia (0,6%).
Nel contesto tracciato dall’ACEA, Fiat Group ha conquistato durante lo scorso mese di ottobre una quota di mercato pari a 8,7 punti percentuali nell’Unione. Un dato che testimonia un lieve ma costante incremento del market share del gruppo torinese, un anno fa a quota 8,3%. Ai primi posti nella classifica dei costruttori per quote di mercato spicca Volkswagen Group con un 21,2%, in calo di un punto su base annua, PSA Group a quota 13,3% (rispetto al 12,8% del medesimo periodo del 2008), Ford Group al 10,2%, GM Group con un market share pari a 8,3 punti percentuali e Renault Group con 10,8%. Dopo Fiat Group si collocano Toyota, BMW Group, Daimler e gli altri principali protagonisti del mercato europeo.
Rispetto a un anno fa, il gruppo del Lingotto fa registrare un sensibile aumento degli autoveicoli immatricolati con i propri brand. Nel mese di ottobre Fiat ha raggiunto quota +17,7% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente con oltre 88mila unità, segue poi il marchio Lancia a +13,1% con circa 11mila immatricolazioni e il brand Alfa Romeo con un contenuto +5,9% e 9.500 unità.
Grazie alle iniziative di sostegno varate dai governi, in un anno il mercato dell’auto è riuscito a recuperare terreno e a contenere l’emorragia nelle vendite come dimostrano i dati dell’ACEA. La sfida per i produttori d’auto è ora legata ai prossimi mesi che, secondo gli analisti, dovrebbero essere caratterizzati da alcuni tenui segnali di ripresa e da un progressivo disimpegno da parte del pubblico nelle politiche di sostegno per l’economia. Una fase che si preannuncia critica e che andrà amministrata con attenzione per non soffocare la ripresa e consentire a un comparto in difficoltà di riemergere con maggiore solidità.