In extremis, come volevasi dimostrare. Sulla disponibilità dei terreni che dovranno ospitare l’Expo 2015 il Comune di Milano ha incassato ieri il via libera della Regione, e ora manca solo l’ok dei privati, ovvero della Fondazione Fiera e del gruppo Cabassi.
Entrambe le risposte sono attese in queste ore, il termine fissato dal sindaco Letizia Moratti è infatti stasera. A meno di colpi di scena dell’ultima ora, è tutto pronto per inviare la documentazine necessaria al Bureau des Exposition di Parigi entro il 18 ottobre, ultimo giorno utile.
L’approvazione della Regione è maturata nel corso della seduta di ieri del Consiglio. «Abbiamo sostenuto la Newco, la spa con partecipazione pubblica maggioritaria allargata ai privati per l’acquisizione delle aree. Il Commissario cui è stato affidato l’Expo preferisce invece percorrere la strada degli accordi con i privati. E allora con buonsenso e realismo ne prendiamo atto, consapevoli che dobbiamo comunque garantire il nostro supporto affinché l’Esposizione Universale del 2015 possa svolgersi regolarmente». Così il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, si è rivolto all’aula riunita in sessione straordinaria dedicata all’Expo, che al termine del dibattito ha visto un’approvazione bipartisan di alcuni punti dell’ordine del giorno presentato da Pdl e Lega, mentre Pdl e Udc hanno a loro volta approvato alcune parti del documento di Pd, Sinistra ecologia e Libertà e pensionati.
In particolare, la maggioranza ha approvato «l’attuazione di una rapida soluzione mediante l’accordo con i privati proprietari delle aree situate nel sito espositivo, vigilando altresì che le condizioni di legittimità e convenienza economica siano pienamente rispettate a garanzia dei principi di pubblico interesse», mentre le parti su cui è stata registrata la convergenza dell’intero consiglio (tranne due astensioni) riguardano l’impegno di Presidente e Giunta a tutelare la trasparenza e vigilare per evitare possibile inflitrazione malavitose, ad aprire un dibattito sulla «grande funzione urbana» di Milano sulle aree Expo dopo il 2015, a garantire l’eccellenza della sanità lombarda come «vetrina della salute», a promuovere il sistema economico lombardo all’interno dell’Esposizione Universale e a sostenere accordi per la promozione dei territori regionali.
E ancora, consenso unanime sull’ordine del giorno delle opposizioni per la valorizzazione della compatibilità e sostenibilità ambientale e per la loro conguità in base agli accordi di programma.
Ora parola alla Fondazione Fiera, proprietaria dei due terzi delle aree, e al gruppo Cabassi, che possiede la parte rimanente. Devono rispondere alla lettera spedita dalla Moratti la scorsa settimana (dopo una cena a casa del Sindaco, con il presidente della Provincia, Guido Podestà, e il numero uno della Regione, Roberto Formigoni), che prevede la cessione gratuita della parte di terreni che resteranno ad uso pubblico anche dopo l’Exp (circa 500mila metri quadri) e il comodato d’uso gratuito per le altre aree fino ai 18 mesi successivi alla fine dell’Expo, quando torneranno ai proprietari e saranno edificabili.
Nel caso, ormai altament5e improbabile, di risposte negative, la Regione continua a non escludere l’ipotesi di una newco per l’acquisto dei terreni, mentre resterebbe in piedi anche l’ipotesi di un esproprio da parte del commissario straordinario, che è il sindaco Letizia Moratti.