Il Natale in azienda

di Barbara Weisz

21 Dicembre 2010 14:30

In genere si brinda fra le scrivanie, non molti i regali fra colleghi, qualcuno solo al capo. L'indagine Euroffice. E nel mondo prevale l'austerity

I regali di Natale fra colleghi nella maggior parte dei casi non si fanno. I festeggiamenti in genere si risolvono in una fetta di panettone e in un brindisi fra le scrivanie. E la cena aziendale? Molti dichiarano di divertirsi, ma altrettanti mantengono invece un certo riserbo nel raccontare com’è andata. Sono i prinicipali trend fotografati da Euroffice.it in un’indagine su quello che succede a Natale negli uffici italiani.

Innanzitutto, i regali. Il 58% di coloro che hanno risposto all’indagine spiega tranquillamente che non prepara nessuna sorpresina per i colleghi. C’è invece un 27% che si presenta in ufficio con qualche pacchettino, destinato a quelli con cui ha un rapporto migliore. Pochissimi, il 4%, scelgono un pensierino per tutti. E c’è una percentuale analoga che invece prende una decisione molto mirata: di regalo ne fa uno solo, al capo. Viceversa, quest’ultimo nel 7% dei casi predispone un pacchetto, in genere il classico cesto di leccornie, per i propri collaboratori. 

I festeggiamenti aziendali in genere prevedono una fetta di panettone e un brindisi durante la giornata lavorativa, questa è la scelta che viene fatta nel 50% dei casi. Molto più raro, il 6%, un evento magari in una location particolare con ricco buffet, mentre il 17% degli impiegati dichiara che in azienda non viene previsto nessun momento conviviale di scambio di auguri.

Naturalmente, ci sono le realtà in cui si organizza la classica cena aziendale. Qui l’indagine analizza il sentiment dei dipendenti nei confronti di questo tipo di evento. Il 24% degli intervistati dice che si tratta di un appuntamento piacevole in cui è possibile divertirsi con i colleghi in modo informale. C’è un buon 34% che ammette uno spirito più goliardico, dichiarando magari di essersi concesso un bicchierino di troppo. Ma attenzione: il 24% degli intervistati invece sulla cena aziendale fornisce risposte generiche ed evasive, e il 17% sottolinea chiaramente di non aver nulla da dichiarare al riguardo.

Una panoramica su altre inchieste natalizie, che arrivano dall’estero, indica che in generale il trend per eccellenza di queste feste sembra essere quello della moderazione e dell’austerity. Un’indagine del britannico Daily Telegraph, ad esempio, rivela che oltremanica solo il 4% delle piccole e medie imprese organizza un festeggiamento, e fra le grandi aziende sono quattro su dieci quelle che hanno preso una decisione analoga. Del resto, nel Regno Unito a dare l’esempio ci ha pensato Sua Maestà. La Regina Elisabetta quest’anno ha scelto di non organizzare il tradizionale ricevimento a Buckingham Palace per i 1200 dipendenti, risparmiando qualcosa come 57mila euro.

Anche i finanzieri di Wall Street, a modo loro, risentono della crisi. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, sono diversi i banchieri e i guru della finanza che quest’anno per portare la famiglia sulle spiagge caraibiche o sulle piste di Aspen rinunciano al jet privato e prendono un normale volo di linea. Oppure si rivolgono alle compagnie private chiedendo una sorta di jet-pooling, per condividere con altri la spesa del volo, e magari rinunciano al servizio di catering (un pranzo su un jet per quattro persone può costare mille dollari).

E anche gioiellieri, showroom di auto sportive e lussuose, broker di yacht lamentano che la clientela quest’anno è più scarsa del solito. A ognuno la sua austerity…