Il traffico aereo si lascia alle spalle la crisi e nel 2010 torna a crescere, ma l’incremento dei passeggeri non si traduce, almeno per ora, in un altrettanto robusto rialzo degli utili.
E l’Europa vola più lentamente del resto del mondo. I dati sono della Iata, International Air Transport Association: nell’anno appena concluso il numero di passeggeri, a livello globale, è cresciuto dell’8,2%, le merci hanno segnato un balzo del 20,6%.
«Il mondo sta tornando a muoversi», sintetizza Giovanni Bisignani, Ceo dell’associazione che raggruppa 230 linee aeree del mondo: «dopo il più grande calo nella storia dell’aviazione registrato nel 2009, le persone hanno ricominciato a viaggiare e a fare business. Le compagnie aeree hanno chiuso il 2010 su livelli leggermente superiori a quelli del 2008, ma con un patetico aumento dei margini del 2,7%». E ora, la sfida è «trasformare la crescita della domanda in una crescita dei profitti».
Il buon andamento del 2010 ha subito una frenata in dicembre, soprattutto a causa del maltempo in Europa e in Nord America. In generale il Vecchio Continente non è certo stato il traino di questa fase di ripresa. Le linee aeree europee hanno visto i passeggeri aumentare del 5,1%, ben sotto la media mondiale. Il fattore di carico è invece positivo, al 79,4%. Ma il report Iata sottolinea come le incertezze economiche che attraversano il continente e la crisi del debito limitino la capacità di ripresa del settore aereo. In più, le difficile condizioni meteo di dicembre hanno fatto rallentare al 3,3% la crescita dell’ultimo mese dell’anno, ben sotto il 7,8% di novembre.
A segnare la crescita più sostenuta sono le compagnie mediorientali, che hanno segnato un rialzo del traffico passeggeri pari al 17,8% e hanno migliorato del 3% anche il fattore di carico, portandolo al 76% (la media mondiale è più alta, 78,4%, con un incremento percentuale che però è più basso, +2,7%).
Il 2010 è stato molto positivo anche per l’Asia-Pacifico, con un +9% dei passeggeri, andamento sostenuto in particolare dalle economie di Cina e India. Bene anche l’America Latina, +8,2%, malgrado il brusco passo indietro di dicembre, con passeggeri in ribasso dell’1,1%, ancora un riflesso dello stop ai voli di Mexicana de Aviacion. L’Africa ha visto un balzo dei passeggeri del 12,9%, ma il fattore di carico resta al 69,1%, sotto la media mondiale. Nel Nord America, crescita del 7,4%.
Se questa è la panoramica mondiale, da segnalare qualche novità nei cieli italiani. Nel prossimo mese di luglio Air One, compagnia del gruppo Alitalia, aprirà la sua seconda base a Pisa (che si aggiunge dunque a Malpensa). Dalla città toscana partiranno otto nuovi collegamenti, tre su destinazioni italiane, ovvero Catania, Lamezia Terme, Olbia e cinque rotte internazionali, verso Atene, Tirana, Palma di Maiorca, Minorca e Praga. In totale, la compagnia offrirà 38mila posti al mese da e per Pisa, con 2mila100 voli ogni anno. Prezzi a partire da 19 euro per le rotte nazionali e da 25 euro per quelle oltreconfine.
Gli sviluppi sull’aeroporto di Pisa fanno parte di un più ampio accordo firmato da Alitalia con la Regione Toscana, che prevede anche novità sullo scalo di Firenze, dove dal 27 marzo partiranno nuovi voli Alitalia verso Amsterdam (due al giorno, in code sharing con Klm) e Catania (cinque a settimana, che diventeranno sette in estate). In vista, c’è anche la possibilità di un collegamento diretto fra Pisa e la Cina.