È un settore che, nella sola Milano, vale 2 miliardi e 600 milioni di euro all’anno. Il turismo d’affari – che comprende le trasferte di lavoro, il settore congressuale, la partecipazione alle Fiere – attira ogni anno a Milano 3,5 milioni di visitatori, che mediamente si fermano due notti.
E qui c’è forse la prima sorpresa dell’indagine condotta dalla Camera di Commercio del capoluogo lombardo dedicata al segmento dei viaggi business: sotto la Madonnina, un soggiorno di lavoro è meno costoso che a Roma. Nella graduatoria internazionale dedicata ai costi delle prime 50 mete del turismo d’affari, la capitale è al 14esimo posto, con un costo medio giornaliero di 530 euro, un gradino sopra Milano, quindicesima con i suoi 527 euro. La differenza è marginale, mentre molto diversi sono i prezzi della metropoli più cara del mondo per i viaggi business, Mosca, dove una giornata costa 886 euro.
La Camera di Commercio di Milano ha compilato la graduatoria basandosi sui dati del registro imprese e su quelli dell’Economist Intelligence Unit e ha diffuso l’indagine mentre proprio nel capoluogo lombardo si svolge la Bit, borsa internazionale del turismo. Una manifestazione, sottolinea Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, che rappresenta un’opportunità «per poter valorizzare sempre più questo segmento che ha un impatto particolare nel contesto dei flussi turistici». Un settore «su cui continuare a puntare per la valorizzazione di un comparto che è già un punto di riferimento a livello internazionale, anche in vista della costruzione del centro congressi a Milano piu’ grande d’Europa e che rappresenta certamente un fattore di attrattività in vista dell’Expo».
Nella top ten mondiale, dopo la capitale russa compaiono, nell’ordine: Francoforte, Hong Kong, Shanghai, New York, Seul, Pechino, Madrid, Barcellona e Dusseldorf. Come si vede, ci sono ben quattro capitali asiatiche, di cui due primeggiano su New York, la città in cui ha sede la borsa più importante del pianeta. In generale, l’Asia batte gli Usa, con otto città fra le prime 50 (oltre alle quattro già citate, anche Singapore, Doha, Tokyo, Osaka), contro le cinque a stelle e strisce (oltre alla Grande Mela, Washington, Chicago, Los Angeles, Miami). E al 51esimo posto, c’è Dubai. Tre le metropoli sudamericane (Rio de Janeiro, Buenos Aires, San Paolo), un’australiana, Sydney, mentre tutte le altre sono città europee.
Il costo medio di una giornata prende in considerazione sei categorie (pernottamento, cena di lavoro per due, pranzo per uno, due viaggi da 5 km in taxi, l’acquisto di un quotidiano straniero, un drink in hotel). I prezzi si riferiscono ad alberghi e ristoranti di fascia business, quindi alta.
Per esempio a Mosca una notte in albergo costa 366 euro, una cena di lavoro per due 276 euro, un pranzo 92 euro, un drink in albergo 12 euro e un quotidiano internazionale 6,15 euro. Analizzando nel dettaglio i prezzi di Milano e Roma, risulta che nella capitale è decisamente più conveniente il pernottamento (135 euro, contro i 193 di Milano), mentre nella città meneghina costa meno la cena, 172 euro (per due persone) contro i 215 di Roma. Simili i prezzi di drink (circa 15 euro) e quotidiani internazionali (2,50). La voce che risulta molto piu’ conveniente a Milano è quella relativa al pranzo, 24 euro, contro gli 85 di Roma. In generale, il pranzo di lavoro nel capoluogo lombardo è fra i più convenienti a livello internazionale: al 48esimo posto su 51 città, solo Dubai, Atene e Stoccoloma sono meno care.