Si chiude la vicenda della violazione brevettuale che Microsoft avrebbe realizzato nei confronti della società canadese i4i. In particolare la battaglia si è combattuta per la tecnologia Custom XML e si è conclusa con la condanna al pagamento dei danni da parte del colosso di Redmond.
Dopo che tutti i gradi di giudizio si sono espressi Microsoft deve quindi digerire la sconfitta, anche se già a caldo i portavoce dell’azienda hanno confermato la volontà di cambiare le regole con cui vengono portati avanti questi processi che riguardano la proprietà intellettuale e di brevetto.
Processi che rinteressano a numerose aziende, che si sono esposte in prima linea anche nel corso dell’inchiesta su Microsoft. Tra queste Google e Red Hat, passando per Electronic Frontier Foundation.
In questo senso la posizione di Microsoft è quello di «continuare a chiedere cambiamenti per prevenire gli abusi del sistema brevettuale e proteggere gli inventori che hanno brevetti che rappresentano vera innovazione».
In ogni caso per il momento il problema è quello di sborsare 290 milioni di danni, che tra l’altro potrebbero essere ulteriormente incrementati in attesa del pronunciamento dell’Ufficio brevettuale statunitense, e di chiarire la situazione con i clienti che hanno già sborsato denaro per accaparrarsi questa soluzione tecnologica.