Tempi duri per il mercato dell’auto. Al calo delle vendite di auto nuove si aggiungono le flessioni dell’usato. In settembre il mercato dell’usato ha segnato una diminuzione del volume pari al 3,63%. Il dato relativo ai primi nove mesi, però, resta attivo, con 3 milioni 417mila 570 passaggi, ovvero un aumento del 3,32% rispetto al periodo gennaio-settembre del 2010. Le cifre sono fornite da CarNext (società specializzata nella vendita di vetture usate provenienti dalle flotte in noleggio a lungo termine di LeasePlan Italia), che ha elaborato i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Rispetto al settembre dell’anno scorso, in questo 2011 sono state vendute oltre 14mila auto usate in meno, mentre il cumulato gennaio-settembre guadagna oltre 109.000 passaggi rispetto allo stesso periodo del 2010.
«E’ un mercato nervoso che riflette il clima di incertezza sulla situazione economica e finanziaria futura del Paese» sottolinea Franco Oltolini, direttore generale di CarNext, secondo cui «è evidente, però, che gli italiani, nell’arco di questi 9 mesi, hanno preferito investire più sul prodotto usato che sul nuovo. Il mercato del nuovo, infatti, da gennaio a settembre ha perso 11 punti percentuali, l’usato ne ha guadagnati 3».
Un fattore determinante è rappresentato dai prezzi: «L’investimento medio per acquistare un’auto nuova è di circa 17mila euro, mentre per un’auto usata è di 9mila euro. Inoltre oggi un privato può trovare sul mercato un prodotto usato affidabile e garantito, l’importante è affidarsi ad operatori seri».
Per quanto riguarda i diversi marchi, hanno registrato una performance positiva solo Ford (+7,20%), Nissan, e le francesi Citroen e Peugeot. Tutti gli altri brand sono andati giù. Le flessioni maggiori hanno interessato Alfa Romeo (-14%), Smart (-12%), Lancia (-10%) e BMW (-11%).
Da sottolineare che, secondo i dati comunicati nei giorni scorsi dall’Anfia, le vendite di auto nuove in settembre sono scese del 6,5% rispetto all’analogo mese 2010. Secondo Eugenio Razelli, presidente dell’associazione dei produttori italiani, «anche ipotizzando, senza alcun elemento a supporto, un quarto trimestre in pari sullo stesso periodo del 2010, l’anno si concluderebbe con 1.788.000 unità immatricolate, in calo dell’8,8% sul 2010» e questo sarebbe «il peggior risultato dal 1996».