Potentialpark, azienda svedese specializzata in ricerche quali-quantitative per il miglioramento dell’attività di recruiting, ha commissionato e in parte condotto un’inchiesta su 30.000 studenti da tutto il mondo e 500 imprese con sede in America, Europa e Asia rilevando le loro opinioni, le strategie e gli utilizzi dei social network LinkedIn e Facebook quali strumenti di e-recruitment (cioè di selezione di personale online).
In Europa sembra prevalere, come “luogo” del primo approccio verso una possibile assunzione, il social network professionale LinkedIn: il 48% degli intervistati ha dichiarato di preferirlo a Facebook, considerando invece quest’ultimo non adatto alla ricerca di personale.
A Facebook, secondo la ricerca, andrebbe solo il 25% delle preferenze degli interrogati. Il dato è però stranamente in contrasto con un altro, indicante che circa un terzo (il 33%) delle aziende ha creato una pagina su Facebook appositamente allo scopo di entrare in contatto con eventuali candidati a posizioni aperte: pagine come queste non di rado vantano oltre un migliaio di “followers”. Al di fuori dall’area europea, in America e in Asia, è al contrario proprio Facebook il favorito per i nuovi ingaggi.
In generale, sembrerebbe che gli utenti di entrambe le piattaforme aggiornino prima il loro profilo su Facebook di quello su LinkedIn; fra l’altro, dal punto di vista aziendale, il social network creato da Mark Zuckerberg sembra a molti esperti di Risorse Umane un mezzo di comunicazione più pratico e immediato perché permette – in modo gratuito e senza la necessità di alcun account “premium” a pagamento – di creare pagine personalizzate, che consentono ai candidati di rivolgersi alle aziende direttamente e alle aziende di parlare a più candidati contemporaneamente.
Facebook gode inoltre di una rete molto più ampia di iscritti: 800 milioni circa in tutto il mondo, contro i circa 120 milioni di LinkedIn. L’indagine condotta da Potentialpark rivela che a livello globale Facebook viene impiegato specialmente per assumere neolaureati o giovani che devono accedere per la prima volta al mondo del lavoro, destinati soprattutto al contesto scolastico o universitario, mentre LinkedIn viene sfruttato in particolar modo dalle aziende per la ricerca di nuovi dirigenti ed executive.
In Italia, comunque, pur se l’uso dei social network non è ancora troppo significativo, in generale le aziende ne hanno incrementato l’uso, insieme a quello di portali esterni, ai fini della ricerca di personale. Lo rivela un’altra recente ricerca, a cura della School of Management del Politecnico di Milano, secondo la quale ben il 58% delle imprese italiane delega siti esterni per la ricerca di personale: una percentuale comprendente sia social network che portali specializzati, che indica una crescita in questo senso rispetto al passato dovuta al fatto che, tramite le risorse online esterne all’azienda, le imprese possono stabilire un primo contatto con il candidato ottimizzando al contempo gli interventi di gestione e diminuendo così la durata delle selezioni da effettuare in prima persona, accrescendo oltretutto anche la propria visibilità.