Nell’Unione europea, il settore dell’energia rinnovabile ha superato la soglia di oltre un milione di persone occupate. A sostenerlo è il rapporto “The State of Renewable Energies in Europe”, una pubblicazione a cura dell’osservatorio delle energie rinnovabili EurObserv’ER.
Più precisamente, il numero di lavoratori impiegati nel 2010 ammonta è 1.114.000, con un salto in avanti del 25% rispetto al 2009. Il comparto con più posti di lavoro è quello della biomassa solida (273.000), cui segue il fotovoltaico e l’eolico rispettivamente con 268.110 e 253.145 posti di lavoro.
Il dinamismo maggiore si è avuto nel campo del fotovoltaico con un incremento medio del 50% ma in alcuni paesi come Francia, Germania e Italia l’occupazione ha raggiunto una percentuale di crescita superiore al 70%.
Nel 2010 l’attività economica dei 27 Stati membri dell’Ue derivante dallo sviluppo delle fonti rinnovabili ha generato un valore di 127 miliardi di euro pari al 15% in più dell’anno precedente. Il fotovoltaico ha registrato la migliore performance in termini di fatturato scalzando dalla prima posizione l’eolico mentre al terzo posto si classifica il settore della biomassa solida.
Nella prefazione del rapporto, William Gillett, capo della speciale unità per le energie rinnovabili dell’EACI dell’Unione europea, sottolinea che il 2010 è stato un anno importante per l’evoluzione del mercato delle rinnovabili in Europa con la produzione energetica da fonti pulite cresciuta di più 11,3% in confronto al 2009. D’altra parte la percentuale rinnovabili sul consumo totale di elettricità è pari a 19,8% nel 2010 (18,2% in 2009) .
Anche se le condizioni temporali hanno senza dubbio contribuito al risultato questo dato mette in evidenza gli effetti positivi determinati sia dalle politiche di sostegno governative sia l’apporto dei maggiori investimenti da parte degli operatori di mercato.