Il fatturato dell’industria italiana subirà un calo intorno al 3% nel 2012 con una contrazione diffusa a tutti i settori, salvo farmaceutica e metallurgia. E’ la previsione del Rapporto Analisi dei Settori Industriali, giunto alla 81a edizione, realizzato da Prometeia in collaborazione con Intesa SanPaolo, presentato a Milano il 21 maggio.
La debolezza della domanda interna per investimenti e specialmente per consumi è destinata a ripercuotersi sul settore manifatturiero. In particolare, il contraccolpo investirà i produttori di beni di consumo durevoli (automobili e motocicli, mobili, elettrodomestici) mentre meccanica, intermedi chimici e elettrotecnica, con maggiore proiezione sui mercati esteri, avranno risultati migliori.
La nota confortante dell’industria nazionale è proprio la sua ritrovata capacità di competere sul piano internazionale dopo le difficoltà dei primi anni 2000, aggravate dall’ingresso di aziende in grado di offrire prodotti a basso costo nel commercio mondiale. Secondo il rapporto la tenuta dell’export italiano sui propri mercati di riferimento rappresenta un fattore chiave e un importante segnale in vista di una nuova fase in cui le prospettive di crescita saranno per lo più da ricercare sull’estero, in special modo nei paesi emergenti, divenuti protagonisti anche come importatori.
Le imprese italiane sono riuscite a riorganizzarsi, vedi il sistema moda, la meccanica e l’elettrotecnica, e a guadagnare vantaggi competitivi conquistando quote di mercato. Spazi di miglioramento sono ancora possibili soprattutto in Asia Orientale, Sud e Centro America, dove il ritardo italiano è più pronunciato rispetto ai competitor internazionali e le prospettive di sviluppo nei prossimi anni sono più marcate.
Preoccupa però il mancato recupero sul piano della redditività dell’industria italiana. Un confronto con i risultati dei principali paesi europei mostra come il gap di redditività delle aziende nazionali rispetto a quelle di Germania, Francia e Spagna si sia ampliato durante il periodo 2008-2010. Nel medio periodo, secondo Fabrizio Guelpa, responsabile ufficio Industry & Banking Research presso Intesa SanPaolo, le imprese dovrebbero puntare su innovazione, internazionalizzazione e marchi per segnalare la qualità. In prospettiva i settori che potranno avere maggiori possibilità di successo a livello internazionale saranno meccanica, elettrotecnica, metallurgia e alimentare.