I dipendenti obesi o comunque fortemente sovrappeso sono un costo per le grandi aziende, che in alcuni casi corrono ai ripari come nel caso della IBM, storica azienda di computer con un fatturato superiore ai 100 miliardi di dollari. Il management non ha obblligato la propria forza lavoro a lunghe marce e a sedute di ginnastica con severi e inflessibili istruttori, ma ha creato un’applicazione ad hoc che permette di tenere d’occhio il proprio peso in rapporto all’alimentazione e all’esercizio fisico.
Ma non solo: chi si prende cura di sé stesso e migliora la propria forma fisica, sarà premiato con degli incentivi in denaro, visto che “qualunque dipendente percepisce i soldi come una molla e in incentivo a fare meglio”, come dicono i vertici aziendali.
In realtà IBM aveva già attuato incentivi di questo tipo, non più tardi di una decina di anni fa quando le app erano ancora sconosciute e Steve Jobs le aveva appena messe a punto: il management aveva incaricato il direttore del personale di trovare dei modi per invogliare i dipendenti a mantenere uno stile di vita sano, controllando il proprio peso e la propria forma fisica nel rispetto dell’intramontabile principio mens sana in corpore sano. Ma con l’avvento delle app, degli iPhone e della tecnologia Apple, ecco che gli informatici si misero al lavoro per creare un applicazione vera e propria che fosse esattamente come un gioco a premi: chi raggiunge gli obiettivi, vince e guadagna.
Per questa app, IBM ha chiesto addiritture il brevetto, che è stato appena concesso e che permetterà all’azienda della East Coast americana (nello Stato di New York) di vendere l’utilizzo dell’applicazione a quelle società che ne faranno richiesta e che sono consapevoli dell’importanza del fatto che una condotta salutare da parte della propria forza lavoro si ripecuote positivamente anche sulla produttività e sui costi aziendali.
Una curiosità: i vertici IBM hanno creato questa app prendendo spunto dalla tecnologia presente a bordo della Honda Insight, un’auto ibrida (quindi con un motore elettrico che si affianca a uno a benzina) prodotta dalla Casa giapponese e venduta in tutto il mondo con ottimi risultati. In particolare, è stato apprezzato il fatto che la vettura desse un rapporto immediato e dettagliato sul carburante che si consuma con una grafica chiara, spingendo chi è al volante a spingere meno sull’acceleratore.