Continua a incidere con forza la Robin Hood Tax sull’utile netto di Terna. La conferma è arrivata dal consiglio di amministrazione della società, riunitosi sotto la presidenza di Luigi Roth, che ha esaminato ed approvato i risultati aziendali riferiti al primo semestre 2012 che sono stati presentati dall’Amministratore delegato, Flavio Cattaneo, e che hanno visto il conseguimento di ricavi per oltre 856 milioni di euro in crescita del 7,9%.
L’azienda ha comunicato che l’utile netto registrato è stato pari a 221,9 milioni di euro che risulta in crescita del 13,2% rispetto al primo semestre dello scorso anno non considerando la Robin Tax ma, tenendo conto dell’incidenza della Robin Hood Tax, fa invece registrare un decremento del 4,9%.
Proprio sull’incidenza ancora imponente della Robin Tax sul settore energetico si è soffermato il commento dell’ad Flavio Cattaneo che ha spiegato che “la Robin Hood Tax pesa ancora in modo forte sull’utile” ma che si confida però “su una chiusura positiva grazie al lavoro di tutto il Gruppo Terna”.
Dall’analisi degli altri numeri conseguiti dalla società nel primo semestre si evince che sono stati conseguiti, come detto, ricavi per 856,6 milioni di euro con un incremento del 7,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stato conseguito un Ebitda a 668,9 milioni di euro (+10,3%) ed un Ebit a 464,4 milioni di euro (+12,2%). Gli investimenti in attività tradizionali hanno raggiunto la quota di 551 milioni di euro con un incremento dell’1,5% rispetto al primo semestre dello scorso anno mentre l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 5886,8 milioni di euro con un rapporto debt/equity pari a 2,18 al 30 giugno 2012.