Mondadori, calo di utili e fatturato

di Massimiliano Santoro

27 Luglio 2012 09:00

I risultati del primo semestre 2012 del Gruppo Mondadori evidenziano una riduzione del margine operativo lordo del 39% e dell'utile netto del 67%.

Calo dell’utile netto, calo del fatturato e calo del margine operativo lordo. La semestrale di Arnoldo Mondadori Editore, approvata dal Cda sotto la presidenza di Marina Berlusconi, è mostrado dati che confermano il trend registrato nel primo trimestre. Il fatturato consolidato, per cominciare, fa registrare un decremento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2011 con una riduzione del 39% del margine operativo lordo – passato in un anno da 59 a 36 milioni – dovuta, spiega l’azienda, “per un terzo, al minor apporto di elementi non ricorrenti e a maggiori costi per ristrutturazione organizzativa”.

In crollo verticate soprattutto l’utile netto, che nei primi 6 mesi dell’anno ha toccato i 7,5 milioni di euro, cifra che rappresenta unaa diminuzione del 67% rispetto allo stesso periodo del 2011. Negativa anche la posizione finanziaria netta (-370 milioni di euro) e il fatturato consolidato, che nel periodo gennaio-giugno ha toccato i 676,2 milioni di euro con una contrazione, come detto, dell’8,5% rispetto ai 738,7 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2011.

In virtù di questi numeri l’azienda sottolinea che “proseguiranno le azioni di contenimento dei costi strutturali secondo nuove, ulteriori guideline individuate in questi mesi per innalzare gli obiettivi precedentemente indicati, al fine di affrontare la difficile realtà di mercato, destinata a protrarsi oltre le aspettative”.

La società conferma anche la politica di gestione degli organici dipendenti, successiva ai processi di ristrutturazione realizzati nel biennio precedente, “in grado di prolungare gli effetti positivi del contenimento strutturale del costo del lavoro (-3% a perimetro omogeneo)”. Sempre l’azienda, definendo lo scenario di mercato, sottolinea che le prospettive di ripresa “sono sempre più incerte e lontane” evidenziando una forte flessione, principalmente in Italia, dei settori di riferimento del Gruppo.