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Veterinari: regole per il calcolo della pensione ENPAV

di Noemi Ricci

27 Luglio 2023 15:06

Come si calcola la pensione ENPAV dei medici veterinari specialisti ambulatoriali e a quanto ammonta: requisiti, aliquote e regole 2023.

Come tutti i professionisti e i lavoratori, anche i medici veterinari devono iniziare pensare al proprio futuro finanziario sin dall’inizio della propria carriera, volgendo uno sguardo a quella che sarà la loro pensione futura e iniziando a comprenderne i meccanismi di calcolo.

L’ENPAV (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinaria) è l’Ente che fornisce servizi previdenziali e assistenziali ai medici veterinari. La principale funzione di ENPAV è quella di gestire il sistema previdenziale per i veterinari, offrendo loro protezione finanziaria per la pensione e altri eventi che richiedono sostegno economico, nonché assistenza durante i momenti difficili e un supporto per lo sviluppo professionale.

Per garantirsi una certa stabilità economica nella fase successiva alla carriera professionale, i veterinari devono essere consapevoli delle regole e delle modalità di calcolo della pensione ENPAV. Comprendere i criteri utilizzati per determinare l’importo della pensione è infatti essenziale per pianificare il proprio futuro previdenziale in modo adeguato.

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Vediamo dunque le principali regole che i veterinari devono conoscere su come funzionano i contributi e le varie tipologie di pensioni erogate dall’ENPAV.

Quando vanno in pensione i veterinari?

Vediamo di seguito tutte le possibilità che hanno i veterinari per andare in pensione.

Pensione di vecchiaia ENPAV

La pensione di vecchiaia rappresenta il principale sostegno economico per i medici veterinari che hanno raggiunto un’età anagrafica e un’anzianità contributiva specifiche. L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinaria offre diverse forme di pensione di vecchiaia, che includono la pensione di vecchiaia ordinaria e la pensione di vecchiaia anticipata, con o senza riduzione.

La pensione di vecchiaia ordinaria può essere richiesta dai medici veterinari che hanno compiuto 68 anni di età e hanno accumulato almeno 35 anni di iscrizione e contribuzione. Questa forma di pensione viene erogata a partire dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento di entrambi i requisiti.

La pensione di vecchiaia anticipata, d’altra parte, offre ai medici veterinari la possibilità di andare in pensione prima dell’età ordinaria. Tuttavia, l’importo della pensione potrebbe subire una riduzione percentuale in base all’età e ai contributi versati al momento della richiesta. Sono previste due modalità:

  • la pensione di vecchiaia anticipata senza riduzione, che richiede un’età compresa tra i 62 e i 67 anni e almeno 40 anni di iscrizione e contribuzione;
  • la pensione di vecchiaia anticipata con riduzione, che richiede un’età tra i 62 e i 67 anni e almeno 35 anni di iscrizione e contribuzione.

La percentuale di riduzione della pensione di vecchiaia anticipata varia in base all’anzianità contributiva e all’età del richiedente. La decorrenza di entrambe le forme di pensione di vecchiaia (ordinaria e anticipata) è determinata dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, a condizione che siano soddisfatti i requisiti di età e anzianità contributiva.

Per richiedere la pensione di vecchiaia (ordinaria o anticipata), l’interessato deve inviare l’apposito modulo di domanda all’ENPAV.

Pensioni di Invalidità e Inabilità ENPAV

Le pensioni di invalidità e inabilità rappresentano importanti forme di sostegno economico riconosciute dall’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Veterinaria per coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa. Queste prestazioni economiche sono destinate ai medici veterinari che, a causa di malattia o infortunio, presentano una limitazione permanente o totale nell’esercizio della professione.

La pensione di inabilità è concessa agli iscritti che hanno una capacità professionale esclusa in modo totale e permanente, ovvero con un grado di invalidità del 100%. D’altra parte, la pensione di invalidità è destinata agli iscritti con una riduzione della capacità professionale inferiore a un terzo, con un grado di invalidità minimo del 66,67%.

Per richiedere le pensioni di invalidità e inabilità presso l’ENPAV, è necessario soddisfare determinati requisiti. Tra questi, è richiesta la presenza di malattie o infortuni che influiscano sulla capacità lavorativa, che devono essere successivi all’iscrizione all’ENPAV o, se precedenti, deve essere accertato il loro aggravamento. Inoltre, è richiesta un’iscrizione all’ente previdenziale da almeno 5 anni, con l’eccezione dei casi di infortunio.

Le pensioni di invalidità e inabilità decorrono dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda all’ENPAV. Per richiedere tali prestazioni, l’interessato deve compilare e inviare all’ente i moduli di domanda specifici per la pensione di invalidità e inabilità, disponibili sul sito ufficiale dell’ENPAV.

Dopo il riconoscimento della pensione, nel caso della pensione di inabilità, il titolare deve cancellarsi dall’Albo Professionale entro tre mesi dalla comunicazione del provvedimento di concessione della pensione. Per quanto riguarda la pensione di invalidità, il titolare può rimanere iscritto all’Albo Professionale e continuare l’attività professionale. In tal caso, ha anche la possibilità di convertire la sua pensione di invalidità in una pensione di vecchiaia, inclusa l’opzione di pensione di vecchiaia anticipata.

Pensione ai superstiti ENPAV

Le Pensioni ai Superstiti sono prestazioni pensionistiche destinate ai familiari dei medici veterinari deceduti, sia che fossero iscritti attivi o già pensionati. Esistono due tipi di Pensioni ai Superstiti:

  1. Pensione di Reversibilità: spetta ai superstiti del medico veterinario che era già titolare di una Pensione al momento del suo decesso.
  2. Pensione Indiretta: spetta ai superstiti del medico veterinario che, al momento del decesso, era iscritto all’Ente da almeno 5 anni e non stava già percependo una pensione.

Requisiti:

  • Coniuge, anche se separato o divorziato, purché sia titolare di un assegno alimentare o di mantenimento.
  • Figli minorenni.
  • Figli maggiorenni, a condizione che: a) abbiano un’età compresa tra i 18 e i 26 anni. b) siano a carico del Medico Veterinario al momento del suo decesso. c) stiano frequentando corsi regolari di studio, fino al completamento della durata minima legale del corso di studio (nel caso di studi universitari, non oltre i 26 anni).
  • Figli maggiorenni totalmente inabili, conviventi e a carico del Medico Veterinario al momento del suo decesso.

Le Pensioni ai Superstiti hanno decorrenza dal primo giorno del mese successivo al verificarsi del decesso del Medico Veterinario.

Come si richiedono le Pensioni ai Superstiti? L’interessato deve inviare all’ENPAV la domanda di Pensione ai Superstiti compilando il modulo apposito.

Pensione Modulare ENPAV

La Pensione Modulare è una somma aggiuntiva alla Pensione Base che i Medici Veterinari possono accumulare volontariamente destinando una percentuale del loro reddito professionale a un fondo chiamato “Contributi modulari”. Questo sistema permette loro di aumentare il loro futuro reddito pensionistico.

Chi può alimentare la Pensione Modulare? Possono farlo tutti gli iscritti attivi e i pensionati d’invalidità a ruolo che versano il contributo soggettivo. Anche i Medici Veterinari “convenzionati” e i liberi professionisti possono contribuire sulla quota di reddito eccedente il tetto pensionabile.

Gli interessati possono destinare annualmente una percentuale (compresa tra il 2% e il 14%) del loro reddito professionale dichiarato utilizzando l’apposito Modello 2. Se il reddito professionale è pari a zero, si considera un reddito convenzionale. L’adesione deve essere rinnovata ogni anno, inviando il Modello 2 all’ENPAV entro il 30 novembre.

Coloro che hanno aderito inizieranno a percepire la Pensione Modulare una volta che saranno pensionati, in aggiunta alla Pensione Base e secondo le regole che disciplinano le varie tipologie di pensione (Vecchiaia, Vecchiaia Anticipata, Invalidità o Inabilità, Indiretta).

Come si richiede di percepirla? Non è necessaria una richiesta specifica, poiché coloro che hanno aderito inizieranno a percepire automaticamente la quota di Pensione Modulare insieme alla Pensione Base. Tuttavia, nel caso di Pensione di Vecchiaia anticipata o di Pensione di Invalidità, il pensionato può decidere di posticipare la pensione modulare fino a 68 anni.

Il Contributo Modulare è un versamento facoltativo, ma deve essere pagato per un periodo minimo di cinque anni, anche non consecutivi, per ottenere il diritto a una pensione aggiuntiva. È importante notare che i versamenti effettuati per la contribuzione modulare sono deducibili ai fini IRPEF.

Pensioni in cumulo

La Pensione in Cumulo è una forma pensionistica che permette ai lavoratori con carriere discontinue di unire sotto un’unica pensione i contributi versati a vari enti previdenziali nel corso degli anni.

Chi può richiedere il Cumulo?

  • dal 1° gennaio 2017, tutti i medici veterinari che hanno versato contributi sia all’ENPAV che ad almeno un altro ente previdenziale;
  • non devono essere già beneficiari di una pensione diretta da ENPAV o da un altro ente.

I 5 tipi di Pensioni che si possono ottenere tramite il Cumulo sono:

  1. Pensione di Vecchiaia Ordinaria
  2. Pensione di Vecchiaia Anticipata
  3. Pensione di Inabilità
  4. Pensione Indiretta
  5. Pensione di Reversibilità (che si richiede all’INPS)

Come si richiede la Pensione in Cumulo?

  • Il Medico Veterinario o il suo superstite presenta la domanda presso l’ultimo ente di previdenza al quale è iscritto.
  • Nel caso in cui sia iscritto a più enti contemporaneamente, può scegliere a quale ente presentare la domanda.

La Pensione in Cumulo si chiede all’ultimo ente previdenziale presso il quale si è iscritti. Se si è iscritti contemporaneamente a più enti, si può scegliere a quale fare domanda.

Il pagamento avviene da parte dell’INPS, che riceve le quote di pensione dai vari enti previdenziali coinvolti, tra cui l’ENPAV.

Totalizzazione della pensione

La Pensione in Totalizzazione permette ai lavoratori di cumulare i periodi di contribuzione maturati presso diversi enti previdenziali, consentendo così di ottenere quattro tipi di pensione:

  1. Pensione di Vecchiaia Ordinaria
  2. Pensione Anzianità
  3. Pensione di Inabilità
  4. Pensione Indiretta

La Pensione in Totalizzazione può essere richiesta da coloro che hanno contributi maturati presso diversi enti previdenziali e desiderano unire tali periodi per ottenere una pensione. È possibile richiedere la Totalizzazione anche se si possono ottenere sia il Cumulo che la Totalizzazione, ma in tal caso è necessario scegliere una sola delle due forme pensionistiche.

L’interessato deve inviare all’ENPAV il modulo di domanda specifico per la Pensione in Totalizzazione. La domanda può essere presentata a uno qualsiasi degli enti previdenziali ai quali l’interessato è iscritto, ovvero all’ente al quale risulta iscritto al momento della richiesta. L’ente scelto si occuperà di inserire la posizione sulla piattaforma di gestione condivisa con gli altri enti previdenziali per l’istruttoria e il calcolo della pensione.

Il pagamento della pensione avviene da parte dell’INPS. L’ENPAV e gli altri enti versano mensilmente la parte di pensione di loro competenza all’INPS, che si occupa poi di erogarla all’interessato.

Ricongiunzione pensione

La Ricongiunzione permette il trasferimento dei versamenti e dei relativi periodi di anzianità contributiva da un Ente a un altro. Può essere attiva (da altro Ente a ENPAV) o passiva (da ENPAV ad altro Ente).

Riscatto periodi non coperti da contribuzione

Il Riscatto è la possibilità di ottenere la pensione per determinati periodi non coperti da contribuzione, come il periodo di laurea, servizio militare o tirocini attinenti alla professione veterinaria.

 

Rendita pensionistica ENPAV

La Rendita Pensionistica è una prestazione economica erogata dall’ENPAV che sostituisce la pensione per coloro che non hanno maturato il diritto a quest’ultima. Viene corrisposta mensilmente per tutta la vita del Medico Veterinario ed è reversibile, ovvero il suo superstite può richiedere che questa gli venga trasferita dopo la morte del Medico Veterinario.

Chi può richiedere la Rendita Pensionistica?

  • Il Medico Veterinario che, non avendo diritto alla pensione, ha compiuto il 68° anno di età e possiede almeno 5 anni di iscrizione e contribuzione dopo il 1° gennaio 1991.
  • Il superstite non avente diritto a Pensione Indiretta può anche richiederla.

La decorrenza della Rendita Pensionistica è dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Per richiederla, l’interessato deve inviare all’ENPAV il modulo di domanda specifico.

Quanti contributi versano i veterinari?

Per gli iscritti all’Albo professionale e all’ENPAV, i contributi previsti sono:

  • Contributi minimi (Soggettivo, Integrativo, Maternità): uguale per tutti, indipendentemente dal reddito e fatturato professionale.
  • Contributo Soggettivo percentuale: calcolato in base al reddito professionale eccedente i contributi minimi.
  • Contributo Integrativo percentuale: calcolato in base al fatturato eccedente i contributi minimi.

Per i pensionati dell’ENPAV:

  • nessun Contributo minimo, tranne per i pensionati di Invalidità, che pagano il Contributo Soggettivo minimo ridotto del 50%.
  • Contributo Soggettivo percentuale: calcolato in base al reddito professionale.
  • Contributo Integrativo percentuale: calcolato in base al fatturato.

Per i Medici Veterinari Specialisti Ambulatoriali:

  • 24% del reddito da convenzione, versato direttamente dalla ASL.
  • Contributo Soggettivo percentuale: dovuto solo se il Medico Veterinario esercita anche libera professione.
  • Contributo Integrativo percentuale: dovuto solo se il Medico Veterinario esercita anche libera professione.

Per gli iscritti solo all’Albo professionale:

  • Contributo minimo di Solidarietà: uguale per tutti gli iscritti all’Albo, non iscritti all’ENPAV.
  • Contributo Soggettivo percentuale: calcolato in base al reddito professionale eccedente il contributo minimo.
  • Contributo Integrativo percentuale: calcolato in base al fatturato, dovuto da chi esercita la professione ma non è iscritto all’ENPAV.

I contributi vanno pagati tramite avvisi di pagamento pagoPA, pubblicati nell’Area Riservata del sito dell’Ente, in due rate: 31 maggio e 31 ottobre. Esiste anche la possibilità di richiedere la rateizzazione dei contributi.

I contributi arretrati possono essere dilazionati attraverso la Dilazione dei contributi scaduti, a patto di possedere i requisiti previsti.

Gli obblighi degli iscritti all’ENPAV e all’Albo professionale sono:

  • versare i contributi minimi e eventuali contributi percentuali;
  • presentare il Modello 1 entro il 30 novembre.

Gli obblighi dei Medici Veterinari Specialisti Ambulatoriali includono:

  • versare il contributo del 24% del reddito da convenzione (versato dalla ASL);
  • versare eventuali contributi Soggettivo e Integrativo percentuali se esercitano libera professione;
  • compilare il Modello 1 entro il 30 novembre.

I contributi minimi sono uguali per tutti, mentre i contributi percentuali dipendono dal reddito professionale e dal fatturato e sono calcolati tramite il Modello 1.

In caso di ritardo nei pagamenti, si applicano gli interessi di mora, e contro le richieste di versamento è possibile presentare ricorsi entro trenta giorni dalla notifica.

I Medici Veterinari Specialisti Ambulatoriali ricevono una somma fissa dal contratto collettivo nazionale di lavoro, che copre il 24% del reddito da convenzione, ma potrebbero essere tenuti a pagare contributi aggiuntivi se esercitano anche la libera professione.

Previdenza Comunitaria

La Previdenza Comunitaria riguarda le pensioni destinate ai medici veterinari che lavorano all’estero, sia nell’Unione Europea che in Paesi legati all’Italia da Convenzioni bilaterali di Sicurezza Sociale.

Le due possibilità per i Medici Veterinari che si trasferiscono all’estero sono:

  1. Distacco Contributivo: nel caso di trasferimento temporaneo (massimo 24 mesi) in un paese dell’UE, il professionista versa i contributi in un unico Stato, e quest’ultimo rilascia il modello A1 all’altro Stato membro.
  2. Totalizzazione Internazionale: se il trasferimento è prolungato (oltre 24 mesi), è possibile richiedere la totalizzazione gratuita dei contributi versati in Italia nel Paese di trasferimento. Può richiederla sia il medico veterinario che ha versato almeno 1 anno di contributi all’estero (il numero minimo di anni di contributi può variare se il Paese di trasferimento non è europeo), che un eventuale suo superstite.

Per richiedere il distacco Contributivo, il medico veterinario deve chiedere all’ENPAV il rilascio del modello A1 per poter continuare a versare i contributi solo in Italia per 12 mesi, rimanendo iscritto all’ordine della sua provincia di residenza. Al termine dei 12 mesi, può ottenere la proroga del Distacco Contributivo fino a 24 mesi, compilando la Richiesta di rilascio del modulo A1. Se il Medico Veterinario lavora prevalentemente all’estero, può essere esonerato dai versamenti contributivi in Italia e richiedere il modello A1 allo Stato estero.

Restituzione dei Contributi

La Restituzione di Contributi è un’opzione per coloro che hanno meno di 5 anni di contributi e desiderano ottenere il rimborso dei contributi soggettivi versati dal 1991 in poi.

I Medici Veterinari dipendenti hanno la possibilità di richiedere il pagamento dei contributi minimi tramite una convenzione con l’ENPAV e il datore di lavoro. Questo consente di pagare i contributi in dieci rate senza addebito di interessi.

Per accedere a queste opzioni, è necessario seguire le procedure e presentare le domande all’ENPAV.

Quanto prendono di pensione i veterinari?

L’importo delle pensioni di vecchiaia è calcolato sulla base della media dei migliori 35 redditi professionali dichiarati dall’iscritto durante l’intera vita contributiva, tenendo conto esclusivamente dei redditi successivi al 1991. È previsto anche un importo minimo per la pensione di vecchiaia ordinaria pari a circa 6.200 euro.

L’importo delle pensioni di invalidità e inabilità viene determinato da tre fattori principali. Innanzitutto, l’importo è calcolato in base ai redditi dichiarati e agli anni di anzianità contributiva dell’iscritto. Inoltre, l’importo dipende dal tipo di pensione spettante: l’importo completo viene corrisposto per la pensione di inabilità, mentre per la pensione di invalidità viene erogato l’80% dell’importo calcolato. Infine, è garantito un importo minimo di pensione, che per l’anno 2022 ammontava a € 6.196,36 per la pensione di inabilità e € 4.957,09 per la pensione di invalidità.

La Pensione Modulare è calcolata mediante il metodo “contributivo con correttivi“. Si somma annualmente la quantità dei Contributi Modulari versati e si calcola la Pensione Modulare basandosi su un coefficiente correlato all’età dell’iscritto al momento del pensionamento. La somma maturata è soggetta all’aliquota fiscale vigente al momento della liquidazione.

La Pensione Modulare viene normalmente erogata insieme alla Pensione Base, in 13 mensilità. Tuttavia, i pensionati di Invalidità e di Vecchiaia Anticipata hanno la possibilità di posticipare la liquidazione della quota modulare per ottenere coefficienti di trasformazione più vantaggiosi correlati a un’età anagrafica più elevata.

La Rendita Pensionistica è calcolata utilizzando il metodo contributivo, quindi l’importo mensile dipende dall’entità dei contributi versati fino al momento della richiesta. Nel caso in cui non siano stati completamente versati i contributi dovuti in precedenza, la Rendita Pensionistica subisce una riduzione proporzionata al debito contributivo, che può variare dal 2% al 10%.

Per quanto riguarda il calcolo della Pensione in Cumulo, ciascun ente previdenziale calcola la parte della pensione relativa ai contributi versati a quel determinato ente e si applicano le regole di calcolo previste da ciascun ente.

Per la Totalizzazione, ogni ente calcola la propria quota di pensione basandosi sui contributi effettivamente maturati dal lavoratore presso quell’ente. L’INPS utilizza un sistema di calcolo contributivo, mentre l’ENPAV utilizza un sistema contributivo con correttivi o diventa retributivo quando si raggiunge il requisito di 35 anni di contributi per il diritto autonomo a pensione.

La pensione dei Medici Veterinari Specialisti Ambulatoriali è composta da due quote:

  1. Quota base calcolata con il sistema retributivo:
    • se il Medico Veterinario Specialista Ambulatoriale non esercita la libera professione o ha un reddito inferiore al reddito minimo convenzionale, la quota di pensione considera il reddito minimo convenzionale;
    • se il Medico Veterinario Specialista Ambulatoriale esercita la libera professione con un reddito superiore al reddito minimo convenzionale, la quota di pensione considera i redditi professionali dichiarati.
  2. Quota di pensione modulare calcolata con il sistema contributivo.