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PA: equo compenso e stop ai bandi gratuiti

di Anna Fabi

Pubblicato 22 Gennaio 2020
Aggiornato 6 Febbraio 2020 09:24

Cosa prevede l’emendamento al decreto Milleproroghe che pone un freno ai bandi gratuiti della PA e impone un equo compenso per i professionisti.

Un emendamento al decreto Milleproroghe – presentato da Chiara Gribaudo Andrea Orlando – si propone di porre un freno definitivo ai bandi gratuiti da parte della Pubblica Amministrazione.

Come annunciato dal vicecapogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo, l’emendamento ha il fine di garantire il diritto all’equo compenso da parte dei professionisti che ricevono incarichi dalla PA, accelerando la definizione di parametri ad hoc e impedendo l’utilizzo da parte degli enti pubblici di bandi gratuiti.

Abbiamo il dovere di portare a termine un lavoro iniziato la scorsa legislatura, che il mondo delle professioni ci chiede a gran voce. Il governo è impegnato da una mozione parlamentare a dare attuazione a questo principio, e a convocare il tavolo di confronto previsto dalla legge 81/2017. È una battaglia storica del Partito Democratico, che dobbiamo vincere per la dignità di tante lavoratrici e lavoratori autonomi.

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Stando ai contenuti dell’emendamento, il compenso pattuito tra la PA e il professionista deve essere sempre proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto ma anche alle specifiche caratteristiche della prestazione, mentre i contratti d’opera stipulati senza rispettare la normativa dell’equo compenso dovranno essere ritenuti nulli. Per quanto riguarda i professionisti che non fanno parte di Ordini e Collegi, inoltre, i parametri dovranno essere definiti dal MISE in accordo con le associazioni più rappresentative del settore.