Mercato immobiliare: stabile e prudente

di Barbara Weisz

10 Gennaio 2011 16:30

Le stime per il 2011 di Tecnocasa. Prezzi poco variati, rialzi fino al 2% nelle metropoli, aumenti maggiori a Genova. Cali a Modena e Reggio Emilia

Stabilità. È questa la principale tendenza del mercato immobiliare per il 2011 secondo l’analisi di Tecnocasa. Sarà un anno che sostanzialmente vedrà rafforzarsi i segnali di fiducia già evidenziati nel 2010, senza registrare particolari inversioni di tendenza né sul fronte dei prezzi degli immobili né sulla quantità delle operazioni di compravendita. Ma la prudenza è d’obbligo. I principali fattori da tenere d’occhio sono, comprensibilmente, la ripresa e soprattutto l’andamento del mercato del lavoro.

Se quest’ultimo dovesse peggiorare, sottolineano gli esperti di Tecnocasa, «si potrebbe creare una maggiore incertezza nelle decisioni d’acquisto, soprattutto per coloro che devono ricorrere a un finanziamento per acquistare l’abitazione».

Il panorama del paese vede gli istituti di credito mantenere un atteggiamento prudenziale nell’erogazione dei mutui e anche a fronte di questa tendenza si prevede che «anche nel 2011 ci potranno essere delle categorie di potenziali acquirenti che avranno difficoltà di accesso al finanziamento e di conseguenza all’acquisto dell’abitazione».

In generale, «ci si aspetta da parte delle famiglie italiane una maggiore prudenza ed una minore propensione all’elevato indebitamento».

Le compravendite, secondo l’analisi dovrebbero stabilizzarsi intorno a quota 630mila. Quanto ai prezzi, si stima per le grandi città un incremento compreso entro il 2%, mentre il costo delle case è destinato a rimanere stabile nelle zone dell’hinterland e negli altri capoluoghi.

In particolare, nelle grandi città si prevedono rialzi fra lo 0 e il 2% a Milano, Roma, Napoli, Torino, Verona e Bologna. Gli aumenti maggiori, fra l’1 e il 3%, saranno a Genova. Sostanzialemnte stabili (incrementi compresi in una forchetta fra -1 e +1%) i prezzi a Bari, Firenze e Palermo.

Quanto agli altri capoluoghi, gli aumenti più vistosi, fra l’1 e il 3% (dunque assimilabili a quelli di Genova) si stimano in altre due città liguri, ovvero Imperia e Savona, quindi ad Aosta, Parma, Avellino, Benevento e Taranto. I prezzi salgono invece dallo 0 al 2% ad Asti, Cuneo, Pavia, Cremona, Padova, Udine, Grosseto, Livorno, Ferrara, Pesaro, Cagliari, Oristano, Caserta, Foggia, Catania e Siracusa.

I ribassi più evidenti in due città emiliane, Modena, da -4% a -2%, e Reggio Emilia, da -3 a -1%, andamento che si registra in misura analoga a Macerata. Prezzi in calo fino al 2% a Como, Varese, Vicenza, Rovigo, Rimini, Cosenza, Latina, Sassari.

Sostanziale stabilità (fra -1 e +1%), ad Alessandria, Bergamo, Brescia, Trieste, Forlì, Perugia, Prato, Lecce, Messina.