Si conferma il momento di forte rivitalizzazione del settore delle ipo. Le nuove quotazioni nel 2010 hanno superato i livelli record del 2007, e questo inizio anno presenta già spunti di interesse. Negli ultimi giorni sono state annunciate due operazioni in settori ad alto tasso di innovazione: quello emergente dei social network e quello più classico, ma per definizione ad alto tasso di creatività, del lusso e più in particolare del Made in Italy.
Negli Usa è stata annunciata la quotazione di LinkedIn, che si prepara così a diventare il primo grande social network quotatoa Wall Street, superando nella tempistica il rivale Facebook. La seconda ipo riguarda un’azienda leader della moda italiana, Prada, che però per la ipo non ha scelto Piazza Affari bensì la borsa di Hong Kong.
Il debutto di LinkedIn era nell’aria, atteso per il primo trimestre dell’anno, ed è puntualmente arrivato: la società ha ufficialmente presentato domanda di quotazione alla Sec. Non viene precisato il numero di azioni, ma c’è un ammontare complessivo: la società intende collocare titoli 175 milioni di dollari. I social network sono fra le realtà più attese sui mercati.
Si è già aperto il dibattito sulla possibilità che scoppi una nuova bolla. Nelle scorse settimane Goldman Sachs ha condotto una mega-operazione di fund raising su Facebook sulla base di una valutazione complessiva della società pari a 50 miliardi di dollari.
Le ultime stime relative a LinkedIn indicano un valore dell’azienda intorno ai 2,5 miliardi. LinkedIn, fondata nel 2002, ha un netowork di 90 milioni di utenti registrati, cresciuti a un ritmo medio annuo del 76% nel triennio. Nei primi nove mesi del 2010 ha fatturato 161,4 milioni di dollari, un raddoppio rispetto all’analogo perido del 2009, e ha registrato un utile di 1,85 milioni, mentre l’anno prima era in rosso per 3,38 mln. La quotazione sarà uno dei primi esordi del settore sul mercato e dunque un termine di confronto molto utile per eventuali nuovi debutti. Quello di Facebook è previsto per l’anno prossimo e in vista ci sarebbe anche l’ipo di Groupon.
Ma torniamo in Italia dove ad annunciare la quotazione è Prada. Si prepara il debutto più ingente per un brand europeo della moda nell’ultimo decennio e il primo di una società italiana sul listino di Hong Kong. Le tempistiche dell’operazione ancora non sono state rivelate. Il consiglio ha dato l’incarico di coordinatori dell’offerta globale a Banca Imi, Unicredit, CLSA e Goldman Sachs, che agiranno anche in qualità di joint book runner per il collocamento istituzionale. Gli adviser legali sono lo studio Bonelli Erede Pappalardo e lo studio Slaughter & May e Davis Polk.
A far discutere la comunità finanziaria, la scelta di Hong Kong, probabilmente orientata a ottenere una valutazione più alta, ma che alcuni ritengono potrebbe penalizzare gli investitori europei e americani.
Molto soddisfatto, invece, il presidente della borsa di Hong Kong, Ronald Arculli, che sottolinea l’appeal rappresentato dal contesto di alta crescita cinese e sintetizza: «Hong Kong sta nel cuore dell’Asia e questo è un vantaggio rispetto a Milano, Londra, New York».
Prada attualmente è al 95% delle famiglie dell’ad Patrizio Bertelli e della moglie, Miuccia Prada, mentre il resto è nelle mani di Intesa SanPaolo. I proventi della quotazione, che potrebbe superare i sei miliardi di euro, serviranno anche a finanziare la crescita in Oriente: le vendite asiatiche nei prossimi tre anni dovrebbero superare quelle europee.