Eni si è aggiudicata il blocco East Sepinggan, situato offshore al largo di East Kalimantan, nell’ambito del primo Bid Round internazionale lanciato in Indonesia nel 2012.
Il blocco, che si trova a circa 170 chilometri a sud est del centro di liquefazione di gas naturale Bontang GNL, copre un’area di 2.913 km2 nel bacino di Kutei, provincia molto ricca di idrocarburi e nella quale sono state effettuate diverse scoperte di giacimenti giant attualmente in produzione.
Secondo il programma di lavoro previsto Eni, che ha una partecipazione del 100% nel progetto, dovrebbe avviare la prospezione sismica 3D dell’area e la perforazione di un pozzo esplorativo nei prossimi tre anni.
La multinazionale italiana conferma il suo interesse ad intensificare la propria attività in Indonesia, uno dei bacini più promettenti nel mercato degli idrocarburi in forte crescita dell’estremo Oriente. Va ricordato che nella zona è già in funzione il giacimento offshore a gas Jangkrik.
Eni, presente in Indonesia dal 2001, detiene nel paese un ampio portafoglio di asset in continuo ampliamento che sta assumendo sempre maggiore importanza nello sviluppo della società.
L’azienda è titolare di 12 permessi, ben 8 in qualità di operatore, localizzati nei bacini petroliferi di Tarakan e Kutei (Borneo orientale), di Nord Sumatra, di West Timor e West Papua. L’ente fondato da Enrico Mattei partecipa inoltre allo sviluppo di ingenti riserve di gas localizzate nei blocchi di Ganal e Rapak, ubicati nel bacino di Kutei.
Eni è presente anche nella regione del Delta del Mahakam dove è operatore, attraverso l’affiliata VICO Ltd (Eni 50%, BP 50%), del campo Sanga Sanga che fornisce una produzione in quota Eni di circa 18 mila barili di olio equivalente al giorno. In questa stessa area, la società guidata dall’ad Paolo Scaroni tramite l’affiliata VICO CBM (Eni 50%, BP 50%) si è vista assegnare una licenza per ricerca e produzione di gas non convenzionale (CBM o coal-bed methane).