I migliori 100 brand

di Anna Fabi

Pubblicato 12 Ottobre 2015
Aggiornato 18 Marzo 2019 14:59

Tra new entry e riconferme ecco la classifica dei 100 brand dal valore economico più alto.

Nomi che non sorprendono, che resistono al tempo e si riconfermano come quelli dal più alto valore  economico. La lista l’ha resa nota Interbrand con l’annuale Best Global Brands 2015.

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Ancora una volta Apple e Google si confermano ai vertici della Best Global Brands, per il terzo anno consecutivo, con un valore, rispettivamente, di 170,276 miliardi di dollari, con una crescita del 43% e 120,314 miliardi di dollari, con un incremento del 12%.

Se Coca-Cola rimane al terzo posto Microsoft invece sorpassa IBM posizionandosi quarto. New entry nella top ten per Amazon, che vanta un valore di 37,948 miliardi di dollari. L’Italia è presente solo grazie ai brand Gucci e Prada, ma Manfredi Ricca, Chief Strategy Officer EMEA & LatAm e responsabile dell’ufficio italiano, spiega «Al di là dei due presenti in classifica, i nostri brand sono estremamente influenti, ma sono per lo più all’interno di economie aziendali relativamente ridotte. E questo è a sua volta spiegato da diversi fattori, quali un mercato dei capitali relativamente ancora in fase di sviluppo, l’assenza di player globali in settori strategici come quello dell’information technology, una certa tendenza alla non aggregazione».

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Tra i brand cresciuti maggiormente si segnala la presenza di Facebook, al 23° posto, con un incremento del+54%, mentre tra i nuovi nomi in classifica Lego, 82° posto, PayPal, 97°, MINI, 98°, Moët & Chandon, 99° e Lenovo, all’ultimo posto.

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Come sottolineato da Jez Frampton, Global Chief Executive Officer di Interbrand, «Lo studio Best Global Brands mette in evidenza le strategie che i brand dovrebbero perseguire per avere successo in un mondo iper- frammentato, quale quello di oggi. Dato che gli individui richiedono esperienze immediate e personalizzate, imprese e brand devono muoversi ‘alla velocità della vita’. Molti di questi brand sono così istintivamente allineati con le priorità delle persone da integrarsi senza soluzioni di continuità nella loro quotidianità».