Brevetti: la certificazione obbligatoria è un ostacolo?

di Tullio Matteo Fanti

L'obbligo di certificare con un rapporto la "novità" delle invenzioni industriali, sta rallentando il trend sui depositi brevetti. Intanto, delle 2.300 invenzioni presentate in Italia nel 2008, una su quattro è stata depositata a Milano

Sono state circa 2.300 le invenzioni presentate in Italia nel corso del 2008, di cui una su quattro è stata depositata a Milano, divenuta così la capitale delle invenzioni.
Tuttavia, da quando è stato introdotto l’obbligo di un rapporto per la certificazione dell’elemento innovativo delle invenzioni, la “creatività” italiana risulta in calo (-4%).

È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) dal 2007 fino ai primi 5 mesi del 2009.

Dal luglio 2008, infatti, in base all’accordo tra Ministero dello Sviluppo Economico, UIBM e Ufficio Europeo Brevetti (EPO), ogni domanda di invenzione industriale deve essere necessariamente corredata da un rapporto di ricerca.

Il documento è gratuito e contiene una ricerca di anteriorità effettuata direttamente dall’EPO, i cui costi sono interamente a carico dell’UIBM.

Il testo in esso contenuto viene inoltre già offerto tradotto in lingua inglese e potrà servire all’inventore per documentare al meglio l’eventuale richiesta di estensione internazionale del brevetto.

Tutti i rapporti depositati sono già disponibili al pubblico, così come il testo del brevetto, a partire da 18 mesi dalla data di deposito della domanda.