Riscossione: discarico ogni 5 anni ma senza stralcio

di Barbara Weisz

12 Marzo 2024 06:40

Approvata dal Governo la Riforma della Riscossione: ogni 5 anni discarico automatico delle cartelle, recupero somme a ruolo in autonomia o da riaffidare.

Notifica cartelle, discarico dei ruoli, dilazione di pagamento: sono i tre elementi su cui poggia il riordino della Riscossione approvato in Consiglio dei Ministri l’11 marzo. E’ un disegno di legge attuativo della riforma fiscale, che ora passa in Parlamento prima di tornare in CdM ed incassare l’ approvazione definitiva.

Obiettivo: rendere il sistema più efficace nella tutela delle garanzie dei contribuenti. Vediamo come.

Recupero crediti e notifica cartelle

Innanzitutto, per una più efficace gestione delle attività di recupero, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) dovrà prevedere ogni anno una pianificazione volta ad assicurare tempestive notifiche di cartelle di pagamento e atti interruttivi della prescrizione.

Il problema è che bisogna anche smaltire l’attuale magazzino, che secondo quanto dichiarato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo vale 1200 miliardi di euro.

Discarico cartelle ogni 5 anni: cosa significa

La misura introdotta dal Governo per smaltire il magazzino delle somme a ruolo è il discarico automatico delle cartelle dopo cinque anni dal momento in cui sono state affidate al’agente della riscossione (disposto al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento).

Restano esclusi i debiti già oggetto di procedure esecutive, concorsuali o di accordi di ristrutturazione ai sensi del Codice della crisi d’impresa. Inoltre, si introduce una specifica disciplina per le “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e per le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato (non soggette a discarico né a reiscrizione a ruolo).

In tutti gli altri casi, a decorrere dal 2025, scatta in automatico il discarico. Significa che la responsabilità del recupero crediti cessa dopo cinque anni dall’affidamento all’AdER, anche se il debito resta e si può comunque ancora riscuotere.

Par di capire che non sia esclusa la retroattività della misura: verrà costituita un’apposita Commissione che individui possibili soluzioni legislative per i discarichi dei ruoli affidati ad AdER dal 2000 al 2024.

Cosa succede al debito da riscuotere

Non è dunque uno stralcio, perchè l’ente creditore può provvedere autonomamente alla riscossione entro i quando il credito non è prescritto. Oppure, in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore, può riaffidare le somme all’Agenzia delle Entrate riscossione. Nello specifico:

Sull’azione di recupero dei crediti affidati ad AdER e su quella di discarico automatico è previsto sia il controllo del Ministero dell’economia e delle finanze che quello dell’Ente creditore, che può contestare all’agente della riscossione l’intervenuta decadenza o prescrizione del diritto di credito. L’agente può definire la contestazione in via agevolata, pagando una somma pari ad un ottavo dell’importo del credito affidato oltre interessi (di un terzo in caso di mancata definizione agevolata o in assenza di ricorso alla Corte dei conti). La responsabilità amministrativa e contabile dell’agente della riscossione è limitata ai casi di dolo, nonché ai casi di colpa grave nelle ipotesi di decadenza o prescrizione del diritto di credito.

Dilazione cartelle in 84 rate dal 2025

L’ultima novità  rilevante è il potenziamento della rateazione delle somme a ruolo.

Attulamente il pagamento delle cartelle esattoriali può essere diluito in un masismo di 72 rate (per piani più lunghi non c’è automatismo e bisogna comprovare la situazione di difficoltà). La riforma, invece, prevede un allungamento della rateazione che entrerà in vigore progressivamente. Riguarda le cartelle fino a 120mila euro, che dalle attuali 72 rate

  • passano a 84 nel 2025 e 2026,
  • salgono a 96 nel 2027 e 2028,
  • arrivano a 108 nel 2029 e 2030,
  • fino a stabilizzarsi sulle 120 dal 2031.

Per debiti sopra i 120mila euro, resta necessaria la presentazione di un’istanza documentata, con la rateazione che può poi essere concessa fino a un massimo di 120 rate.