Controlli semplificati sulle attività economiche

di Teresa Barone

25 Dicembre 2023 11:00

Via libera allo schema di decreto che semplifica i controlli sulle attività economiche, introducendo più tutele per i diritti delle imprese.

Nei giorni scorsi, il Governo ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo volto a semplificare i controlli sulle attività economiche, eliminando duplicazioni e sovrapposizioni.

Lo schema di decreto è stato presentato dal Ministro della Funzione Pubblica insieme ai Ministri delle Imprese e del Made in Italy e dell’Economia e delle Finanze, introducendo un nuovo approccio nei rapporti tra le istituzioni e le imprese.

Un nuovo rapporto basato non solo sulla collaborazione ma anche sulla premialità dei comportamenti virtuosi, al fine di prevenire gli illeciti e accrescere la trasparenza amministrativa, migliorando la competitività e lo sviluppo del territorio.

Gli undici articoli del decreto legislativo prevedono innanzitutto l’applicazione del “controllo collaborativo”, per guidare le imprese nello svolgimento corretto delle loro attività.

Sarà vietato procedere in contemporanea a ispezioni diverse sullo stesso operatore, saranno limitate le ipotesi di accessi a sorpresa e ci sarà la valorizzazione del contraddittorio anche nella fase sanzionatoria.

Queste in sintesi le altre novità:

  • la PA direzionerà i suoi controlli dove il rischio è più alto, alleviando dagli oneri dei controlli i settori dove è invece minore;
  • le Amministrazioni avvieranno un coordinamento complessivo delle loro attività, per eliminare gli adempimenti amministrativi non necessari e utilizzando come strumento operativo il fascicolo informatico d’impresa;
  • sarà attuato un periodo di ‘franchigia’ per chi ha superato positivamente un controllo, con il rafforzamento del rapporto di fiducia reciproca tra Istituzioni e attività economiche;
  • verrà introdotto, per alcune fattispecie meno gravi e di carattere formale, una sorta di “diritto all’errore scusabile”, per consentire agli imprenditori in buona fede di sanare le proprie posizioni, con riferimento a infrazioni che danneggiano l’interesse pubblico.