Manovra 2019, le misure per le imprese

di Barbara Weisz

19 Ottobre 2018 16:40

Dubbi su proroga superammortamento e riduzione iperammortamento, a rischio incentivi formazione 4,0, taglio IRES al 15% e flat tax fino a 65mila euro: le misure per le imprese in manovra 2019 e le critiche degli imprenditori.

Taglio IRES, rimodulazione (al ribasso) degli incentivi Industria 4.0, flat tax, IRES verde, agevolazioni per le assunzioni di manager innovativi, promozione del Made in Italy, potenziamento del fondo microcredito alle imprese: sono le misure fondamentali per aziende e lavoratori autonomi contenute nella manovra di Bilancio 2019 (di cui ancora non si conoscono i dettagli in attesa del testo approvato dal consiglio dei ministri di lunedì 15 ottobre).

Le prime reazioni delle imprese non sono entusiasmanti.

Una su tutte, quella di Assolombarda: «le stime di maggior crescita del PIL non risultano credibili», ha tuonato il presidente Carlo Bonomi in occasione dell’assemblea annuale 2018, secondo il quale «il punto è tutto qui:

il Governo del cambiamento non ha prodotto una manovra di vero cambiamento», anche perché «il dividendo che si ricerca è quello elettorale, non quello della crescita.

IRES

La manovra prevede un taglio al 15% dell’imposta sul reddito d’impresa (dall’attuale 24%, destinato a chi reinveste gli utili per ricerca e sviluppo, macchinari e assunzioni stabili.

Assolombarda formula una diversa proposta: abbattere l’imposta al 17% (senza vincoli), aggiungendo un eventuale 7% sulla distribuzione di dividendi (quindi, lasciandola al 24% nel caso in cui i dvidendi vengano distribuiti invece che investiti). La proposta è molto simile a quella dell’esecutivo, ma sembra che siano minori i vincoli per ottenere l’abbassamento dell’imposta (che però è al 17%, meno favorevole del 15% previsto dall’esecutivo). Assolombarda propone anche il contestuale abbattimento della quota residua di IRAP ancora vigente.

Flat tax

La manovra, come è noto, introduce l’aliquota piatta al 15% sui reddito da lavoro autonomo fino a 65mila euro. «Limitarsi ad innalzare a 65 mila euro la franchigia per l’aliquota del 15% sui redditi da microimprese per partite IVA e professionisti accresce solo ulteriormente l’enorme disorganicità del nostro sistema tributario», commenta Bonomi, secondo il quale ci vuole una riforma fiscale di più ampio respiro.

Il regime opzionale IRI, si legge nel documento programmatico inviato a Bruxelles, è «sostanzialmente superato dall’introduzione della flat tax, che prevede per piccole imprese e lavoratori autonomi un’aliquota più favorevole, ed è accompagnata dalla tassazione agevolata degli utili reinvestiti per le imprese».

Abolizione IRI e ACE

L’imposta sul reddito degli imprenditori – così come anche l’aiuto alla crescita economica – viene in effetti abolito dal 2019, superate per l’appunto dal taglio IRES e dalla flat tax per il lavoro autonomo.

Incentivi Industria 4.0

Qui non è chiaro cosa c’è in manovra. Nel Documento programmatico inviato a Bruxelles si legge che è prevista la proroga di super e iper ammortamento (ma non mancano ipotesi, basate sulle bozze della manovra, in base alle quali sarebbe invece eliminato il superammortamento), e sono indicate le seguenti cifre per l’iperammortamento: 175% sui macchinari e 120% sul software.

Si tratta senz’altro di una rimodulazione al ribasso (attualmente l’iperammortamento è al 250% sui macchinari e al 140% sul software).

Ma anche qui, non mancano ipotesi in base alle quale quella segnata nel Dpb inviato a Bruxelles sarebbe in realtà una “media”, mentre in manovra ci sarebbe una misura più articolata con l’iperammortamento che resta al 250% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, scende al 200% fino a 10milioni di euro, e al 150% fino a 20 milioni di euro. In questo modo, verrebbero maggiormente avvantaggiate le PMI, ovvero le imprese che fanno investimenti più bassi, mentre l’agevolazione viene ridotta per gli investimenti più importanti (che tendenzialmente riguardano le grndi imprese).

Non c’è nulla sull’incentivo alla formazione 4.0 introdotto lo scorso anno (credito d’imposta al 75% per le spese in formazione 4.0 del personale). Il Governo non ha fornito ulteriori dettagli, quindi non è chiaro se ci sia o meno la proroga.

Assolombarda ritiene che in materia di incentivi, occorra invece «rendere strutturali gli attuali che sono vigenti solo a tempo determinato per la ricerca, investimenti tecnologici e in beni strumentali, sui relativi regimi di ammortamento e superammortamento, come sugli investimenti in formazione e a maggior effetto occupazionale». Invece, «dalle anticipazioni della manovra importanti incentivi risultavano addirittura soppressi: come quello relativo alla formazione collegata a Industria 4.0, agli investimenti al Sud e al rifinanziamento della legge Sabatini. Mentre anche per super e iper ammortamento è stata annunciata una rimodulazione restrittiva della platea delle imprese ammesse al beneficio».

Altre misure

Il Governo ha annunciato l’introduzione di una nuova IRES verde, un incentivo per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni, agevolazioni per le assunzioni di manager innovativi, nuovi fondi per trasformare Italia.it in sito per la promozione del made in Italy, raddoppio del fondo per le micro e piccole imprese.