Codice Appalti: presto la riforma a misura di PMI

di Anna Fabi

12 Settembre 2018 10:35

In arrivo la riforma del Codice Appalti, anticipazioni del ministro Di Maio: semplificazioni, accesso delle PMI alle gare, contrasto all'illegalità e al ritardo nei pagamenti dalla PA.

Il super ministro Luigi Di Maio ha annunciato – nel corso dell’audizione svolta dalle Commissioni riunite Attività produttive, Lavoro e Affari sociali della Camera sulle linee programmatiche dei suoi dicasteri (dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali) – il prossimo arrivo di una riforma del Codice degli Appalti a misura di PMI.

Previsti interventi di semplificazione volti a correggere il tiro rispetto alle regole previste dal D.lgs 50-2016 che, anche secondo quanto dichiarato anche dalla CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), avrebbe completamente tagliato fuori le piccole imprese dal mercato degli appalti pubblici.

Partecipazione delle PMI alle gare

In risposta all’appello lanciato da diverse  associazioni dei professionisti, tra cui ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) e CNA, Di Maio ha dichiarato:

La crescita delle opportunità per le piccole e medie imprese e, quindi, la creazione di nuovi posti di lavoro passa, anche, dalla possibilità di partecipare agli appalti pubblici. Dobbiamo rendere accessibile alle piccole e medie imprese la partecipazione alle gare ed evitare che rimangano coinvolte solamente nei subappalti.

Tra gli obiettivi annunciati dal ministro, quello di rendere la nuova disciplina non derogabile da parte delle stazioni appaltanti e di valorizzare l’elemento territoriale nell’aggiudicazione dei contratti pubblici (appalti a chilometro zero):

Puntiamo, anche, ad agevolare e garantire l’assegnazione dei contratti sotto soglia comunitaria alle micro e piccole e medie imprese contemplando una riserva anticipata di quote appaltabili.

Ritardo nei pagamenti dalla PA

Con riferimento agli appalti pubblici, Di Maio ha dichiarato le intenzioni del Governo di risolvere la questione dei debiti insoluti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese:

Circa 30 miliardi che le Amministrazioni Pubbliche devono alle imprese fornitrici con ritardi che, spesso, causano il fallimento delle imprese stesse. Pensiamo ad una modifica del Codice degli appalti per contrarre i tempi di gestione del pagamento ma, in particolare, favoriremo l’istituto della compensazione tra crediti e debiti nei confronti della Pubblica Amministrazione ampliando le fattispecie che sono finora ammesse.

Semplificazioni

Un altro punto sul quale l’Esecutivo intende intervenire è quello di ridurre il carico burocratico che grava sulle PMI:

Gli imprenditori hanno diritto a fare impresa in modo semplice ed essere trattati come imprenditori e non come compilatori di scartoffie o come mucche da mungere. Vogliamo semplificare non aggiungendo nuove norme ma rendendo più agili le norme esistenti anche attraverso la predisposizione di testi unici e abolendo quelle inutili valorizzando, tra l’altro, l’uso delle tecnologie informatiche. Semplificare serve, anche, ad estirpare l’illegalità che, da sempre, si annida dove non si riesce ad avere un quadro chiaro delle regole e delle responsabilità.