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IMU beni strumentali: Cna chiede l’abolizione

di Teresa Barone

Pubblicato 11 Aprile 2013
Aggiornato 17 Settembre 2013 12:34

Escludere gli immobili strumentali dal pagamento dell’IMU: Cna Savona lancia un appello sottolineando il peso fiscale sulle PMI, ulteriormente vessate dalla nuova TARES.

Il presidente della Cna di Savona chiede l’abolizione dell’IMU sui beni strumentali per agevolare le imprese in difficoltà: l’imposta, infatti, grava sulle PMI soprattutto a causa del rincaro del coefficiente da applicare alla rendita catastale dei capannoni, con il passaggio da 60 a 65.

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Il presidente Gianni Carbone focalizza l’attenzione sulla natura stessa degli immobili strumentali, che non rappresentando una forma di accumulo di patrimonio dovrebbero essere esclusi dall’applicazione IMU.

«A titolo esemplificativo: un capannone artigianale di 3000 mq, nel 2012 ha pagato un IMU di 14.770 euro mentre nel 2013 pagherà 16.012 euro; un capannone artigianale di 1700 mq che ha pagato, nel 2012, 6.310 euro ne pagherà quest’anno 6.840».

«A questo poi, si va a sommare l’introduzione della TARES, la nuova tassa rifiuti che, attraverso la singola voce relativa alla maggiorazione di 30 centesimi a mq. per la copertura dei costi indivisibili dei Comuni (illuminazione, strade. ecc.) – determinerà una forte crescita dell’imposizione sulle imprese».

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Al peso di questa imposta sulle imprese, quindi, si aggiunge anche l’arrivo della nuova TARES che si farà sentire a partire da dicembre, con la maggiorazione prevista nonostante le prime due rate ripropongano gli importi della vecchia TARSU.