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Il pignoramento Equitalia è nullo se sproporzionato

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 1 Marzo 2013
Aggiornato 9 Aprile 2018 10:13

Una nuova sentenza della Commissione tributaria impone la giusta proporzione tra la somma dovuta dal contribuente e il bene pignorato da Equitalia.

Continuano le sentenze contrarie all’azione di Equitalia: la Commissione tributaria regionale di Bologna ha giudicato eccessivo un pignoramento effettuato, considerandolo nullo perché sproporzionato. In sostanza secondo la Commissione nel decidere se sequestrare un bene è necessario del buon senso.

Ci stiamo riferendo alla sentenza n. 65/13/12 che ha ritenuto non ci fosse una adeguata proporzione tra quanto dovuto dal contribuente ed il sequestro ingiuntivo imposto da Equitalia.

=> Equitalia paga danno morale per espropriazione illegittima

Una sentenza che crea un precedente interessante e mette un freno ai pignoramenti da parte dell’ente di riscossione.

=>Leggi anche: Equitalia, addio pignoramenti con la riforma fiscale

Ad esempio il caso in esame riguardava un mancato pagamento di un arretrato dell’ammontare di 50 euro, per la riscossione del quale Equitalia aveva posto in stato di fermo un veicolo del valore di 25mila euro (un importo 500 volte maggiore a quello dovuto dal contribuente).

Una sproporzione ben evidente, che ha portato la Commissione tributaria ad annullare il pignoramento.

=> Leggi come consultare l’estratto conto Equitalia

In realtà, come richiamato da Equitalia in propria difesa, non esiste una legge che stabilisce un valore massimo di un bene da pignorare in caso di mancato pagamento al Fisco di un arretrato, ma per la Commissione tributaria in questo deve entrare in gioco il buon senso, nonché lo Statuto del contribuente che impone che ai contribuenti non siano inflitti “sacrifici sproporzionati”.