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IMU differenziata per le imprese: la proposta CNA Roma

di Francesca Vinciarelli

30 Maggio 2012 17:20

Con l'IMU gli imprenditori che svolgono l'attività in un immobile di proprietà sono penalizzati rispetto a chi è in locazione: i calcoli della CNA di Roma, che propone un regime differenziato con le stesse aliquote della prima casa.

Ancora brutte notizie sull’IMU: peggiorano le stime sull’aggravio dei costi per le imprese. L’ultima simulazione di spesa è quella effettuata dalla CNA di Roma, secondo cui gli imprenditori non solo saranno costretti a pagare nel 2012, con l’imposta municipale unica introdotta dalla manovra finanziaria, una tassa tre volte superiore a quella ICI 2011, ma anche con forti disparità di trattamento.

Per prima cosa, aziende e imprenditori che svolgono la propria attività o professione in un immobile di proprietà si troveranno a pagare un’IMU con rincari fino al 240% per botteghe, autorimesse e laboratori, su cui grava un’aliquota del 10,6 per mille.

In secondo luogo, l’IMU opererà delle forti discriminazioni a seconda che l’immobile sia di proprietà o in locazione.

Secondo i conti della CNA di Roma «prendendo ad esempio un immobile periferico di 40 mq di superficie, classificato come C1 (Negozio), l’imprenditore passerà dai precedenti 185 euro agli attuali 688 (un aumento di ben 3 volte e mezzo), mentre il titolare di un capannone industriale pagherà 3.300 euro, dagli attuali 1.048».  Per chi affitta un immobile, invece, il rincaro IMU previsto è pari al doppio di quanto versato con l’ICI.

Il tutto in un periodo non certo facile dal punto economico, tanto per le imprese quanto per le famiglie. Così l’IMU rischia di incrementare lo spiacevole fenomeno dei fallimenti aziendali, o peggio dei suicidi degli imprenditori.

A fronte di questa situazione la CNA di Roma ha chiesto al Governo di intervenire per differenziare il regime tariffario IMU: «abbiamo proposto ai presidenti dei gruppi consiliari dell’assemblea capitolina un emendamento alla delibera di giunta propedeutica al bilancio.

Chiediamo che sia prevista, per gli immobili di proprietà degli imprenditori che vi esercitano l’attività, la stessa aliquota della prima casa, ovvero il 5 per mille (a Roma è questa l’aliquota fissata dal Comune) e non come è adesso il 10,6 per mille».

«Del resto, il regime differenziato era già previsto dalle norme a disciplina dell’ICI» ha dichiarato Erino Colombi, presidente della Cna di Roma.