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Canone RAI, nuovo allarme Aduc

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 11 Maggio 2016
Aggiornato 9 Marzo 2018 19:20

Canone RAI, si avvicina la scadenza per l'invio dell'autodichiarazione sostitutiva di non detenzione ma è il caos: il nuovo allarme Aduc.

Si avvicina il termine per l’operatività della riforma del canone RAI (Legge n. 208/2015 – Legge di Stabilità 2016), che dal prossimo mese di luglio verrà addebitata direttamente in bolletta elettrica ed è il caos. Dopo i dubbi sollevati dall’AD ENEL sulla gestione dell’imposta in bolletta arriva un nuovo allarme dall’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, Aduc.

=> Canone RAI in bolletta: l’allarme dell’AD ENEL

Il problema riguarda in particolare l’autodichiarazione sostitutiva di non detenzione e le numerose incertezze che si porta dietro, nonostante manchino solo pochi giorni dal termine per inviarla al Fisco (entro il 16 maggio 2016): i contribuenti rischiano di ricevere pagamenti duplicati, in caso di possesso di più abitazioni e/o utenze elettriche intestate.

La legge n. 208/2015, che ha previsto il canone RAI in bolletta, ha infatti introdotto la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo in caso di utenza per la fornitura di energia elettrica intestata alla persona che risiede in quell’immobile.

In caso contrario, ovvero in una innumerevole quantità di situazioni differenti e particolari, il contribuente deve avvisare l’Amministrazione.

Ogni situazione andrebbe valutata caso per caso.

=> Esenzione Canone RAI, come inviare il modello

Il presidente Aduc, Vincenzo Donvito, spiega:

«Non vogliamo essere allarmisti, ma le aziende elettriche che dovranno inviare ai propri utenti le bollette gravate anche del canone non stanno predisponendo gli elenchi di contribuenti, bensì attendono che l’Acquirente Unico li fornisca dopo averli incrociati con quelli dell’Agenzia delle Entrate. Tutti stanno aspettando di farlo entro 15 giorni dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che doveva essere emanato entro il 15 febbraio e che invece non c’è ancora».