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Mai più Debiti PA: entro luglio 68 miliardi alle imprese

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Marzo 2014
Aggiornato 26 Ottobre 2018 12:29

Il governo approva un ddl che sblocca alla radice i pagamenti della PA alle imprese: cessione dei crediti alle banche, saldo in 60 giorni, penalizzazioni per enti in arretrato e incentivi per quelli virtuose.

In base al Ddl del Governo Renzi, le pubbliche amministrazioni dovranno restituire alle imprese 68 miliardi entro luglio: è la stima fornita dallo stesso premier a margine del CdM del 12 marzo. La norma ha anche un altro ambizioso obiettivo: risolvere alla radice le cause del ritardo nei pagamenti dalla PA alle imprese, evitando che si ripeta l’accumularsi del debito e consentendo allo Stato il monitoraggio del ciclo passivo delle PA.

Fatture PPAA pendenti

Il meccanismo di restituzione si basa sulla garanzia dello Stato, assistita dalla Cassa Depositi e Prestiti, per favorire la cessione dei crediti delle aziende al sistema finanziario. L’impresa che ha un credito certificato lo cede alla banca, che diventa il creditore della PA, la quale potrà ristrutturare il debito stabilendo una rateazione pluriennale. Quanto ai tempi di pagamento, viene assicurato il rispetto delle direttive europee (60 giorni per le PA) attraverso una serie di misure come la fatturazione elettronica e non solo.

=>Debiti PA: 60 miliardi in 15 giorni

Prossime fatture

Le imprese potranno caricare le fatture verso la PA sulla piattaforma elettronica gestita dal Tesoro. Anche le fatture inviate in formato elettronico alle PA verranno comunque instradate sulla piattaforma, senza oneri per le aziende. Se non saranno saldate secondo i tempi di pagamento previsti dalle direttive europee (60 giorni), scatterà automaticamente la certificazione, che consente di cedere il credito alla banca e ottenere subito la relativa liquidità. Il meccanismo prevede la possibilità per l’impresa di cedere il credito alla banca con il sistema del pro soluto, senza impegnarsi a pagare se la PA non lo fa.

=>Piattaforma per la Certificazione dei Crediti

Nuovi obbligi per le PA

Tra gli obblighi previsti per le amministrazioni pubbliche: registrazione fatture pervenute; prospetto con l’importo pagato in ritardo, allegato al bilancio; incentivo legato agli obiettivi di finanza pubblica per chi rispetta i tempi di pagamento; divieto di assunzione per chi non rispetta i tempi di pagamento; certificazione del credito con risposta (saldo, certificazione o rigetto) entro 30 giorni.

Fattura elettronica

Il ricorso a misure come la fatturazione elettronica serve a consolidare questo meccanismo, interamente tracciabile e gestibile in modo automatico. Ricordiamo che dal prossimo 6 giugno scatta l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di accettare e pagare unicamente fatture in formato elettronico:

=>Fattura elettronica verso la PA: obbligatoria da giugno

In pratica: emissione, trasmissione, conservazione e archiviazione delle fatture emesse nei rapporti con le PA devono essere effettuata esclusivamente in formato elettronico; di contro, le Amministrazioni non potranno accettare fatture emesse o trasmesse in cartaceo, né procedere al pagamento fino all’invio della fattura in versione elettronica.

Incentivi al saldo fatture

Per accelerare il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni alle imprese, il Governo ha previsto ulteriori misure volte a favorire il saldo de debiti accumulat. In particolare, si prevede di:

  • concedere ulteriori anticipazioni di liquidità agli enti territoriali incrementando il Fondo di cui al DL 35/2013, consentendo il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2013, sia di parte corrente che di parte capitale;
  • allentare i vincoli del patto di stabilità interno di Regioni ed enti locali per consentire il  saldo dei debiti di parte capitale al 31 dicembre 2013;
  • destinare un fondo specifico per il finanziamento dei debiti degli enti locali nei confronti delle proprie società partecipate, per ridurre i debiti commerciali delle società partecipate stesse.
  • rifinanziare il fondo per il ripiano dei debiti dei Ministeri.