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Partite IVA in aumento anche con il nuovo Regime dei Minimi

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 14 Maggio 2012
Aggiornato 16 Maggio 2012 09:05

Cresce il numero di partite IVA in Italia: +7,4% rispetto al 2011 e (+12,4% tra febbraio e marzo), anche con il nuovo regime dei minimi: i dati dell’Osservatorio del dipartimento Finanze.

Aumentano le partite IVA in Italia, nonostante il nuovo regime dei minimi più restrittivo, nonostante l’incombere della crisi e l’arrivo imminente delle nuove regole che verranno imposte con la riforma del lavoro, che scoraggia l’apertura di nuove partite IVA a rischio di essere considerate false (copertura per lavoro subordinato come consulenza e senza assunzione), pur con il lieve alleggerimento previsto dagli ultimi emendamenti in materia.

Le rilevazioni dell’Osservatorio del dipartimento Finanze – creato ad hoc per effettuare un’analisi periodica l’andamento delle nuove aperture dividendole per natura giuridica, attività economica, territorio, oppure per sesso ed età in caso di persone fisiche – fanno riferimento allo scorso mese di marzo 2012.

Le informazioni a disposizione dell’Anagrafe tributaria evidenziano un aumento delle richieste di apertura di partite IVA del +7,4% rispetto allo stesso mese del 2011.

Se poi si confronta il mese di marzo con quello di febbraio, entrambi 2012, l’aumento percentuale è del +12,4% corrispondente a 62.284 nuove partite IVA. E tra queste il maggior numero di richieste (77,7%) sono state inoltrate da persone fisiche: 48.424, in aumento del +14,3%.

Segno che anche se la crisi economica continua a scuotere le economie mondiali, in Italia c’è voglia di mettersi in gioco e di fare impresa.

A livello territoriale è il Nord la zona d’Italia più attiva, dove si distribuiscono il 41,5% delle nuove partite IVA, il 35,2% al Sud ed il 23,2% al Centro.
Entrando nel dettaglio delle diverse aree geografiche, al Sud la regione più prolifica è la Campania, con un incremento del +21%, seguita dalla Sicilia con il +16,98%; al Centro spicca il Lazio con il +13,40% di partite IVA; nel Nord-ovest c’è la Valle d’Aosta con un +11,2%; al Nord-est Bolzano con un +21,53%.

A livello settoriale, invece, il maggior numero di partite IVA sono state aperte per operare nel commercio (22,2%), seguito dalle attività professionali (15,8%, per un +11% sull’anno scorso). Il 51,8% delle nuove partite IVA di marzo sono state aperte nel settore dei servizi, che è cresciuto del +10,8% rispetto a marzo 2011.
In crescita anche il numero di nuove partite IVA aperte nel settore dell’agricoltura (+14,3%) e della pesca acquacoltura (quasi il 40% in più) di crescita. In calo invece le partite IVA attivate nel settore immobiliare (-12,6%), nel settore industriale (-0,8%) e nell’edilizia (-2,4%).

Il 65% delle nuove partite IVA sono state aperte da uomini (31.428) mentre le donne hanno aperto 16.995 nuove partite IVA (+13,60% rispetto a marzo dello scorso anno).

I giovani sotto i 35 anni stanno dimostrando maggiore voglia di mettersi in proprio, forse proprio grazie alle agevolazioni concesse dal nuovo regime dei minimi agli under 35, per un totale di 24.820 partite IVA aperte a marzo 2012, pari al +23,38% sul 2011. In questa fascia di età il 15.710 sono partite IVA aperte da uomini, 9.110 da donne.